MotoGp, il racconto shock di Crutchlow: “dolori atroci dopo l’incidente, stavo diventando un vegetale”

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Il pilota britannico ha raccontato il suo calvario dopo l’incidente in Australia, svelando di aver rischiato seriamente di non correre più

Sembrava finita, finita per davvero. La luce in fondo al tunnel appariva lontanissima, così fioca da stentare persino a vederla. Cal Crutchlow però non si è perso d’animo, sforzandosi di rendere quel puntino sempre più grande di giorno in giorno.

AFP/LaPresse

Ha rischiato di non correre più, oggi invece il pilota britannico si prepara per il secondo Gran Premio del Mondiale 2019, dopo essere salito sul podio in Qatar: “per me è un sogno, considerando anche come a un certo momento non sapevo neanche se sarei davvero tornato a correre. La tibia era aperta alla base come un tronco spezzato in due, il malleolo aveva 16 microfratture. Sapevo di essermi fatto male, non quanto. Pensavo che avrebbero infilato un chiodo, messo una placca e che in poche settimane sarei tornato a correre. Invece i dottori sono stati molto vicini a saldare del tutto la caviglia. Sarebbe stata la fine della mia carriera, ma il chirurgo ha fatto un lavoro fantastico. Per sei settimane non ho potuto caricare peso sulla gamba. Mi hanno concesso solo la bici, ed è quello che mi ha salvato: 25 ore alla settimana senza alcun dolore o problema. Per spostarmi invece usavo quelle macchinine col manubrio per anziani, quando poi ho ricominciato a camminare, dopo 5 giorni mi sono dovuto fermare altre due settimane e mezzo: dolori atroci, solo passare un dito sopra la frattura mi faceva urlare. Pensavo fosse la caviglia, invece fortunatamente era solo un tendine infiammato. Ho ricominciato davvero a camminare solo a inizio di gennaio”.

Instagram @lucycrutchlow

Crutchlow ha poi proseguito raccontando il suo calvario: “chi mi ha operato è tedesco, gli ho parlato praticamente ogni giorno dopo l’operazione. Ho seguito ogni istruzione, ma già tornare ai test in Malesia è stato un grande sollievo. In questi mesi mi sono chiesto più volte come avrei fatto a guidare ancora, se guardi al computer come erano ridotte le ossa ti vengono i brividi. Era tutto completamente distrutto. Ci sono persone che non camminano per un anno, altre non recuperano mai del tutto. Non è stato facile, in ospedale ho passato momenti difficilissimi. Per quattro giorni non mi sono mosso, non mangiavo, non mi importava di nulla. Lucy a un certo punto mi ha detto che dovevamo andare via da là, stavo diventando un vegetale. Per volare mi hanno indotto quasi in uno stato letargico, poi piano piano, una volta a casa ho ricominciato a vivere: c’era Willow che mi aspettava. Ha solo due anni e mezzo, ma è molto intelligente, ha capito tutto, che mi ero fatto male e non potevo camminare. Ma ogni giorno mi chiedeva: ‘Papà puoi camminare oggi?’. E quando ho ricominciato: ‘Adesso puoi correre?’. È stato duro, a lungo ho potuto solo prenderla in braccio. L’incidente non ha cambiato come vedo le cose, piuttosto mi ha insegnato a essere più paziente. Se provo dolore non mi interessa, ho male da anni ogni giorno, le spalle, le ginocchia, le mani, soffro di artrite, ma non mi è mai importato. E se faccio una caduta torno subito in sella e vado ancora più forte“.

AFP/LaPresse

Dopo tutto ciò, Crutchlow è riuscito a salire sul podio in Qatar: “non avevo aspettative, davvero non sapevo cosa avrei potuto fare, se primo o quindicesimo. Ma non sono ancora a posto. In gennaio muovevo la caviglia al 20%, ora sono al 70, ma non basta. La caviglia non fa male, ma non posso piegarla e per spostare il piede dal freno alla pedana devo sollevarlo letteralmente. Ed è faticoso. Ma non riesco a usare il freno con il pollice, ci ho provato ma non è un movimento naturale, giravo un secondo più piano. Il Gp d’Argentina? Siccome ci ho vinto l’anno scorso tutti dicono che sono il favorito anche questa volta, ma la verità è che è stata una gara strana e senza quei casini avrebbe vinto Marquez. Io parto in ogni gara con l’idea di vincere, Termas mi piace, vedremo cosa accadrà“.

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