Il figlio di Joe Ingles è autistico, Jazz-Lakers diventa la ‘Autism Awareness Night’: scarpe e maglie a tema, puzzle e tanta solidarietà [VIDEO]

SportFair

Jazz-Lakers è la ‘Autism Awareness Night’, la notte per la sensibilizzazione sull’autismo voluta da Joe Ingles, il cestista di Utah padre di un figlio affetto da autismo: scarpe colorate, magliette in regalo e tanti puzzle in una serata magica dedicata ai più piccoli

Per chi non conoscesse Joe Ingles, la versione vista negli ultimi mesi potrebbe dare l’idea di un ragazzo cupo, assorto nei suoi pensieri, freddo. Niente di più sbagliato. Il cestista dei Jazz è un matto, sempre pronto a ridere e ricoprire gli avversari di trash talking. Celebre la sua frase: “sono stempiato, lento e non ho addominali, ma riesco a batterti lo stesso in uno contro uno”.

Credits: Instagram @renaeingles

Da qualche tempo a questa parte però, una particolare situazione familiare ha incupito i pensieri del giocatore australiano che sul parquet non sembrava più lo stesso. L’inizio del 2019 ha portato con sè una notizia inaspettata per la famiglia di Ingles: il figlio Jacob è affetto da autismo. Uno shock per Joe e la moglie Renae: “è stato uno shock. Credo che io e mia moglie, il giorno in cui l’abbiamo saputo, non ci siamo detti una parola nel tragitto dal centro medico a casa. Per giorni, quando andavo alle partite, telefonavo a mia moglie e piangevo. Il basket era diventato irrilevante per me, il che sembra una cosa stupida da dire perché è il mio lavoro e sono molto fortunato. Ma io mi sentivo in colpa lasciando quei tre da soli a casa“.

Credits: Instagram @joeingles7

I due giovani genitori si sono fatti forza, accettando la condizione del figlio e supportandolo in ogni modo, ma rendendosi conto anche che diverse altre famiglie con bambini autistici, non hanno i loro stessi mezzi per poter regalare un futuro dignitoso ai propri figli. Joe Ingles ha dunque deciso di trasformare la partita fra Jazz e Lakers nella ‘Autism Awareness Night‘, la notte della sensibilizzazione sull’autismo. La Vivint Smart Home Arena è stata riempita di tante iniziative solidali. Mitchell, Rubio e il resto dei compagni hanno indossato scarpe colorate con la scritta ‘Jacob’, dedicate al figlio di Ingles. Magliette “Talk about Autism” presenti, in forma gratuita, su ogni seggiolino del palazzetto. Bambini affetti da autismo che hanno accompagnato i giocatori in campo e durante l’inno nazionale, tanti altri presenti sugli spalti con le loro famiglie. Un’associazione ha offerto 5000$ (fino a un massimo di 25.000$) da devolvere in beneficenza per ogni assist che Ingles avrebbe messo a segno nella notte: a fine primo quarto erano già 5 gli assist di Joe, tanti quanti utili ad ottenere l’intera somma.

E soprattutto tanto colore, quello dei puzzle presenti sulle maglie, nella nota musicale dei Jazz, modificata per l’occasione e nel tatuaggio di Joe Inglese e della moglie Renae. Il simbolo dell’autismo è proprio il puzzle: l’intelligenza ‘diversa’, il tassello mancante che ha bisogno di tutti gli altri pezzi per avere senso e che, a sua volta, dà senso alla figura nell’insieme. Una metafora della società che ha bisogno di dare più spazio e attenzione all’autismo, alle sue forme e alle sue necessità, non solo per aiutare i bambini che ne sono affetti e le loro famiglie, ma anche per comprendere meglio una parte che la costituisce, quel pezzettino di puzzle da incastrare per ottenere il quadro completo. Ingles nella notte ha sfiorato la tripla doppia (11 punto, 14 assist e 9 rimbalzi) ma ha ritrovato il sorriso.

Non cambierei mio figlio con nessun altro al mondo. Mentre io e mia moglie percorriamo questo viaggio, scopriremo di cosa ha bisogno. Ogni bambino è diverso. Lungo il percorso della sua vita, scopriremo cose diverse e continueremo ad adattarci perché lui sia felice“.

Condividi