L’ombra del doping si abbatte ancora sul ciclismo: confessa un altro ciclista

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Si accendono nuovamente i fari sulla piaga del doping nel mondo del ciclismo, anche Preidler confessa l’uso di sostanze proibite

Il mondo del ciclismo investito da una nuova bufera legata al ciclismo. Dopo Stefan Denifl, anche Georg Preidler ha deciso di confessare l’uso di sostanze proibite. Il ciclista 28enne faceva parte della Groupama FDJ di Thibaut Pinot ed è arrivato 29° al Giro d’Italia del 2018. Preidler ha dichiarato di “non poter vivere a lungo con questo segreto” al quotidiano austriaco The Kronen, accendendo nuovamente i fari sul problema doping. “Questi ultimi cinque giorni sono stati un incubo, non sapevo se sarei stato scoperto, non sapevo se questo dottore avrebbe confessato tutto. È stato l’errore più grande della mia vita, tutto quello che posso dire è che non potevo vivere con la consapevolezza che avevo imbrogliato”.

Il ciclista ha infine spiegato il motivo del suo gesto: “Sui corridori ci sono pressioni sempre crescenti per ottenere nuovi contratti e andare più forte. E a un certo punto la soglia di inibizione svanisce e ci sono medici che assicurano che sia impossibile essere scoperti. Perché l’ho fatto? Perché ci sono periodi in cui ti alleni tutti i giorni e non fai nemmeno un progresso. Così ad un certo punto vuoi di più e il doping ematico non sembra nemmeno troppo complicato”.

La Groupama FDJ ha inoltre diramato un comunicato per difendere la propria posizione:  ”La squadra è stata informata domenica che Preidler, che si è unito al team un anno fa, ha ammesso di aver fatto due raccolte di sangue alla fine dello scorso anno. Considerata la serietà dei fatti e la completa opposizione ai principi etici del team e dei suoi sponsor, Marc Madiot ha accettato il suo licenziamento immediato. La Groupama-FDJ, la cui etica è sempre stato un pilastro, ribadisce il proprio forte credo nella trasparenza e nella fiducia in tutti i membri della squadra, e resterà inflessibile”.

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