L’ex attaccante italiano ha parlato a 36o gradi della situazione del calcio italiano, soffermandosi su alcuni punti importanti
L’arrivo di Piatek al Milan e la crisi dell’Inter, passando per la convocazione di Fabio Quagliarella in Nazionale e l’Atalanta dei record di Gasperini.
Temi trattati e analizzati da Bobo Vieri nel corso di una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, nel corso della quale l’ex attaccante italiano ha parlato delle sue sensazioni sul momento del calcio italiano. Il mercato appena concluso ha regalato colpi a sorpresa, come l’ingaggio da parte del Milan di Piatek, capace di segnare a raffica al suo primo anno in Serie A: “in pochi giorni da milanista ha dato dimostrazione di voglia, forza, fame. Mi piace molto, va in profondità, spacca la linea difensiva avversaria, fa reparto da solo. E’ uno che ti fa male, sempre. Il Milan ha trovato il grande centravanti. Piatek e Cutrone sono il top. Là davanti ci vuole gente che va a fare la guerra, pronta in ogni momento alla battaglia” le parole di Vieri.
Passando all’Inter, Vieri espone la propria analisi: “continua a vivere di alti e bassi e comunque è ancora terza. In questo anno e mezzo con Spalletti, l’Inter è cambiata molto in maniera positiva ed è più solida rispetto agli ultimi anni. Non si può mettere sempre tanta pressione sulla squadra. L’Inter sta costruendo un futuro importante, anche dal punto di vista societario. Non dimentichiamoci che i nerazzurri hanno cambiato proprietà due volte dopo Moratti, e Suning è qui da appena due anni e mezzo. Intanto, il club è tornato in Champions, e secondo me è stato un buonissimo cammino considerato il girone. Credo che in un paio di anni l’Inter possa colmare gran parte dell’attuale gap. Certo, ora bisogna inserire tre-quattro giocatori di spessore, gente con una bacheca già importante. E in questo senso Godin sarebbe un innesto perfetto“.
Capitolo Juve, con particolare attenzione alla sfida di Champions con l’Atletico Madrid: “nutro grande affetto per entrambi i miei ex club. In bianconero sono rimasto un solo anno ma lì è nato il vero Vieri. Mi hanno introdotto nel grande calcio, ho appreso da campioni eccezionali, mi hanno fatto capire cosa servisse concretamente per affermarsi e confermarsi a certi livelli. Arrivai all’Atletico subito dopo la Juve. Gil spese 34 miliardi di lire per me, e a quei tempi erano tanti soldi davvero. E’ stato il campionato dove mi sono divertito di più da calciatore. Una delle potenziali finali anticipate. Di fronte ci saranno squadre da top five in Europa. Negli ultimi cinque anni sia la Juve sia l’Atletico hanno disputato due finali di Champions, dunque sarà una partita da non perdere che regalerà senza dubbio emozioni a non finire”.
Infine spazio per l’Atalanta di Gasperini e per la convocazione in Nazionale di Quagliarella: “in Nazionale ci devono andare i migliori del momento, e Quagliarella segna più di tutti. Dobbiamo qualificarci ora, non fra tre anni. Per fortuna abbiamo il Mancio come c.t., uno bravo, che fa di testa sua, con la testa giusta. Finalmente emerge qualità vera. Zaniolo, Chiesa e molti altri… Una generazione oltretutto cresciuta insieme già dalle Under azzurre, un po’ come succedeva ai miei tempi. Il Mancio ci porterà lontano, ne sono certo. Gasperini? È il miglior allenatore in Europa per i giovani. Nessuno come lui sa esaltare i talenti, fisicamente e tatticamente. E poi è molto bravo a “condire” il tutto con qualche giocatore più esperto magari scartato da altre parti. Un grande, lavora sul fisico, le sue squadre vanno a 6000 all’ora. Ordine, forza, velocità e intensità: l’Atalanta ha una mentalità internazionale, ha gioco e ritmo europei. Spettacolo puro“.