Il mondo dello sci è stato scosso da alcuni casi di doping dopo il blitz della polizia in quel di Seefeld, in Austria
Rischiano fino a tre anni di carcere i cinque atleti arrestati ieri nel blitz antidoping della polizia a Seefeld, in Austria, durante i Mondiali di sci di fondo. Lo ha detto Hansjoerg Mayr, portavoce del pubblico ministero di Innsbruck incaricato dell’inchiesta, all’agenzia austriaca Apa. L’assunzione di sostanze dopanti non è un reato in Austria ma gli atleti in questione, due austriaci, due estoni e un kazako, rischiano di essere incriminati per frode sportiva.
Gli arrestati, come confermato oggi dalle rispettive federazioni, sono il kazako Alexei Poltoranin, due bronzi iridati in carriera a Val di Fiemme 2013, gli austriaci Max Hauke e Dominik Baldauf e gli estoni Karel Tammjarv e Andreas Veerpalu. Quest’ultimo è il figlio di Andrus, due volte oro olimpico che nel corso della sua carriera è stato a sua volta coinvolto in un caso di doping dal quale ne è uscito pulito grazie all’assoluzione per insufficienza di prove decisa dal Tas. I cinque atleti si trovano in carcere in attesa di una decisione da parte del tribunale su eventuali misure alternative, prevista per domani. Non è escluso che i processi nei loro confronti si svolgano nei paesi d’origine. E’ ancora più grave la posizione del medico tedesco e dei suoi tre collaboratori finiti in manette, che secondo la legge penale sul doping recentemente introdotta in Germania rischiano una condanna fino a dieci anni. Il medico al centro del caso è Mark Schmidt, ora recluso in un carcere a Monaco, in passato accusato di pratiche illegali nel ciclismo con il team Gerolsteiner. Secondo la stampa tedesca lo scandalo potrebbe allargarsi, visto che il nome di Schmidt è associato anche ad atleti di altri sport come calcio, nuoto, ciclismo e atletica. I suoi due collaboratori, arrestati a Seefeld, dovrebbero essere estradati in Germania. (Spr/AdnKronos)