MotoGp – Marquez come Rossi, Jorge Lorenzo ci ragiona su: “spero che con Marc non sia complicato come con Valentino”

SportFair

Jorge Lorenzo e le sue sensazioni post infortunio: il pilota della Honda palesa la sua opinione in vista dell’esordio del campionato mondiale di MotoGp 2019

Dal cambio di scuderia all’infortunio di Aragon, Jorge Lorenzo palesa in un’intervista le sue sensazioni in vista dell’esordio del campionato mondiale di MotoGp 2019. Ai microfoni di Marca, il maiorchino, che non ha disputato i test pre-stagionali di Jerez, ma solo quelli del Qatar, ha parlato della sua attuale condizione fisica.

Ph. sito ufficiale Honda

Mi sento abbastanza bene. – ha detto – Il fastidio migliora e nell’ultimo test sono riuscito ad andare veloce. Non credo che sarò al 100% per la prima gara ma molto vicino al top. Ezpeleta parla molto con i piloti ed è molto vicino a noi, sappiamo che cercherà sempre di aiutarci. Ho trascorso un piccolo calvario con l’infortunio di Aragon 2018. Ho trascorso quattro o cinque mesi, senza essere in grado di allenarmi bene. Ora sono muscolarmente molto indietro, ho bisogno di ritmo della massa muscolare”.

Sul favorito della prossima stagione del Motomondiale Jorge spiega: “la MotoGP ha raggiunto un livello così alto che è complicato indicare un favorito. Puoi vincere una gara e finire decimo quella successiva. Vinales forse ha mostrato un piccolo vantaggio sul giro secco, ma non c’è un chiaro favorito nelle gare. Siamo contenti del lavoro fatto dalla Honda con il motore, siamo molto vicini alla Ducati. Sono 15 anni che mi dicono che sto cambiando. Sono sempre stato molto ansioso di migliorare i miei difetti ecco perché penso di essere cambiato più di altri”.

Sulla convivenza con Marc Marquez, suo ‘ingombrante’ compagno di squadra alla Honda, Lorenzo non crede possa essere più complicata della precedente esperienza in Yamaha al fianco di Valentino Rossi. “Spero di non lo sia, – ha affermato il pilota – poi quello che succederà è un’altra cosa. Chiaramente io non sono il favorito, non conosco la moto e ho chiuso al 9° posto nel 2018, ma chi mi conosce sa che sono testardo. Mi piace che ci definiscono Dream Team. Penso non sia una bugia, sinora siamo gli unici insieme a Valentino ad essere campioni in MotoGP. Se non otterremo buoni risultati non ci chiameranno più così. Non ci siamo solo io e Marc comunque, Suzuki e Ducati hanno fatto dei passi in avanti, ci sono almeno 7 piloti che possono lottare per il titolo”.

Condividi