Il corridore della Bahrain-Merida ha parlato in vista dell’UAE Tour 2019, tornando anche sui fatti accaduti durante il Tour 2018
La stagione ha finalmente inizio, Vincenzo Nibali torna in sella alla sua bici per il primo appuntamento di questo 2019. E’ l’UAE Tour a tenere a battesimo lo Squalo in questa importante annata, che vedrà il corridore della Bahrain-Merida impegnato su più fronti con l’obiettivo di portare a casa successi pesanti. Quindici anni fa il suo debutto da pro’ al Laigueglia con la Fassa Bortolo, una data che nemmeno adesso Nibali può dimenticare: “una giornata fresca, ero in camera con Roberto Petito. Avevo voglia di mettermi subito in mostra, non sapevo cosa aspettarmi dal professionismo. C’era un po’ di paura di essere indietro. Però andai bene, mi misi in luce attaccando“.
L’incidente al Tour 2018 ha ancora i suoi strascichi, Nibali rivela: “ho visto la lettera inviatami dal Tour, è sembrato un po’, come dire , un ‘ci laviamo le mani’, secondo me. A quanto evidenziato dalla polizia, quando io sono stato a Modane a parlare, c’erano solo quattro poliziotti contro una grande folla. Non lo dico io, lo dicono le immagini che ci sono, i vari video estrapolati dalla gendarmeria. E in quel tratto mancavano le transenne, i poliziotti sono andati più su per rimuoverli da un’altra zona e metterle lì. Il mio futuro in Bahrain? E’ tutto ancora, diciamo, un po’ in ballo. Ne abbiamo parlato cinque minuti e di più in questo momento non so dire“.