Inter, a tutto Politano: “se non avessi fatto il calciatore oggi sarei un meccanico. De Laurentiis? Mi ha ferito”

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Il giocatore dell’Inter ha parlato dei suoi obiettivi con la maglia nerazzurra, soffermandosi anche su un retroscena relativo al Napoli

Venticinque partite giocate su venticinque, sempre impiegato da Luciano Spalletti che lo considera uno degli insostituibili. Matteo Politano è senza dubbio uno dei pilastri della nuova Inter, decisa a conquistare uno dei trofei in palio in questa stagione.

LaPresse – Spada

L’esterno ex Sassuolo spera che il 2019 sia allo stesso livello dell’anno passato, per lui davvero indimenticabile: “il 2018 è stato l’anno più bello della mia vita, magico. Il matrimonio, il passaggio all’Inter, l’esordio in Champions, il gol in Nazionale le parole di Politano alla Gazzetta dello Sport. “La maglia azzurra e la Champions sono emozioni strepitose, ma il matrimonio mi ha reso un uomo felice. Ho la fortuna di giocare vicino a grandi campioni, non posso che crescere anche grazie a Spalletti. Lui parla tanto con noi calciatori, la sua idea di calcio ti entra in testa e non esce più. Ho sentito subito la sua fiducia, è uno che ti fa pensare ‘per questo darò sempre tutto’. Ho vissuto la sua prima Roma da tifoso, per me era un punto di arrivo, è stata una delle Roma più belle di sempre, mi fermavo a vedere di nascosto i suoi allenamenti, erano uno spettacolo. Stramaccioni? Senza di lui non sarei qui. Stavo pensando di smettere con il calcio, dopo un anno senza mai vedere il campo nei Giovanissimi Nazionali. A 16 anni pensavo di prendere un’altra strada. Poi è arrivato lui, dopo un mese ho iniziato a giocare e non ho più smesso. Lo porterò sempre nel cuore“.

Politano
Claudio Grassi/LaPresse

Una carriera da calciatore che ha soppiantato quella di… meccanico: “avrei fatto quel mestiere, insieme con mio padre e mio fratello. Le auto mi sono sempre piaciute, quando capitava da bambino andavo in officina ad aiutare papà, montavo e smontavo tutto, adoravo quel lavoro. Sono un tipo riservato, timido. E’ più forte di me, non riesco a mettermi lì a fare un video e poi postarlo. So che altri lo fanno, ma non è cosa per me. Faccio davvero il meno possibile, ogni tanto piazzo qualcosa anche perché so che i tifosi sono curiosi. Ma quel mondo non lo amo tantissimo. Con mia moglie siamo lontani dai riflettori. Abbiamo una storia normale. Ci conosciamo dai tempi delle scuole medie, abitavamo a 2 km di distanza a Roma, ci siamo ritrovati a 17 anni e non ci siamo più lasciati. E’ una donna riservatissima, sono strafelice con lei“.

De Laurentiis
Foto Fabio Sasso/LaPresse

Obiettivo Europa League con l’Inter e crescere con la Nazionale, questi i target di Politano: “ci crediamo, il Chelsea è la rivale più forte con cui ce la giocheremo. Ma siamo forti e possiamo arrivare in finale. La Nazionale? Ci sono tanti giovani italiani che stanno facendo bene: Donnarumma, Calabria, Romagnoli, Cutrone, Gagliardini, Bernardeschi, Spinazzola, ragazzi che già hanno una buona esperienza internazionale. La base di lavoro c’è, anche importante. Mancini sa cosa serve a un giocatore quando sta in Nazionale, ovvero sentirsi bene dentro al gruppo. E poi in poco tempo è riuscito a imporre la sua idea di gioco, non è banale. Io vicino al Napoli? Tanto. Ci rimasi malissimo, quel Napoli era in lotta per lo scudetto. Pensai che la mia grande occasione era passata. Mi rodeva. Poi mi sono detto: lavoro e testa bassa, qualcosa succederà ancora. E infatti eccomi qua. De Laurentiis poi mi ha ferito, non ha detto belle cose. Ma è acqua passata, magari era solo uno sfogo di uno che si era visto sconfitto in una trattativa“.

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