Il pilota neozelandese ha parlato della scorsa stagione, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa
L’esperienza in Formula 1 con la Toro Rosso si è conclusa, Brendon Hartley attende adesso una nuova sfida da cogliere e magari vincere. Il team di Faenza ha deciso di cambiare completamente la propria line-up, dando fiducia a Kvyat e Albon, esordiente nella massima categoria motoristica.
Un addio che Hartley ha cominciato a metabolizzare fin da Montecarlo, come rivelato in una sua colonna pubblicata sul Players Tribune: “dopo sole cinque gare c’erano alcune persone che a quanto pare non mi volevano più nel team. Sarò onesto, questo per me è stato uno shock. Dopo essere entrato in Formula 1 come bi-campione del Mondo WEC con una vittoria a Le Mans, e qualificandomi due volte davanti al mio compagno di squadra nelle prime tre gare, è stato difficile accettare che si stesse pensando di sostituirmi già a Monaco. Così a volte è la vita in Formula 1, ci sono tanti soldi e così tante persone coinvolte, da rendere ovvia l’importanza dell’aspetto politico. Se sei un fan lo sai, e se sei un pilota lo vivi sulla tua pelle. Quella sensazione di doversi guardare le spalle mi ha accompagnato fino alla fine della stagione, mi sono sentito sempre sotto esame, tutti i giorni. Fortunatamente mi sono imposto anche di godermi ciò che stavo facendo, e quando si guida una vettura di Formula 1, c’è tanto da cui trarre piacere. In più ho avuto tanto sostegno, dal team, dagli amici e sostenitori“.
Poi è arrivato il Gp di Abu Dhabi, l’ultimo in calendario: “sapevo che, indipendentemente da quello che mi avrebbero comunicato dopo la gara in merito al futuro, sarei uscito dal circuito a testa alta. Mi sono qualificato meglio del mio compagno, ed ho chiuso in dodicesima posizione. Un’ora dopo la bandiera a scacchi sono stato convocato per un incontro, e pochi minuti dopo non ero più un pilota di F1. Non è stato detto molto, e a dirla tutta mi è stato chiaro che fin da Monaco c’era un piano che non prevedeva la mia presenza. Sono stato un orgoglioso membro di Toro Rosso e Honda, e dover dire addio è stata una delle cose più difficili che abbia mai dovuto fare. Ma alla fine ho lasciato il circuito come quando ero entrato: orgoglioso. Orgoglioso dei miei amici e della mia famiglia. Orgoglioso della mia squadra. Fiero di me stesso“.