L’affetto dei tifosi del Milan, la tensione della partita e quella parolaccia di troppo che gli è costata l’espulsione: tutte le emozioni del ritorno al Meazza di Carlo Ancelotti
Il batticuore del ritorno al Meazza da avversario, l’omaggio dei tifosi del Milan, poi la rabbia per un pareggio ottenuto con una prestazione opaca e l’espulsione. Un turbinio di emozioni nella serata in cui Carlo Ancelotti si è ripresentato nel ‘suo’ stadio, per la prima volta, da avversario del Milan che ha contribuito a rendere grande nei primi anni 2000. L’allenatore del Napoli è stato accolto dagli striscioni dei tifosi del Milan, ricambiando con affetto l’omaggio dei suoi ex supporter. Poi ha vissuto la gara da avversario, arrabbiato per non aver visto brillare il suo Napoli. Rabbia che gli è costata l’espulsione per una parolaccia, scappata nel finale di gara.
Nel post partita, Ancelotti ha riassunto così la sua serata e quella del suo Napoli: “primo tempo giocato in maniera troppo soft. Potevamo e dovevamo spingere di più. Abbiamo tirato molto volte ma sempre centralmente. Pur attaccando non riuscivamo mai a fare buone transizioni. Eravamo poco equilibrati e così facendo abbiamo concesso molti contropiedi. Mi aspettavo una partita difensiva da parte del Milan. Loro si coprono molto bene, ma il nostro ritmo era troppo blando. Nella seconda parte abbiamo aumentato i giri e abbiamo creato di più. Espulsione? Mi è scappata una parolaccia, ma non era rivolta all’arbitro. Non so neanche se al modo d’oggi possa essere considerata tale: inzia con la c e finisce con la o. Accoglienza? Abbiamo trovato tutt’altro ambiente questa sera, molto corretto nei confronti di Kalidou, questo deve succedere negli stadi. Un applauso ai tifosi del Milan. L’accoglienza dello stadio mi ha emozionato. Abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme e non vorrei mai giocare contro i rossoneri”.
