Doping – A Roma 3 giorni di simposio scientifico: le parole del presidente della Federazione medico sportiva italiana

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Al via a Roma 3 giorni simposio su strategie antidoping basate su passaporto biologico atleta

Un ringraziamento alla Wada e al direttore scientifico, dott. Rabin. La Fmsi si è guadagnata amicizia e credibilità da parte della Agenzia mondiale antidoping grazie a una cultura nel fare ricerca in linea con Wada“. Sono le parole con cui il presidente della Federazione medico sportiva italiana, Maurizio Casasco, ha aperto la conferenza stampa della tre giorni di simposio scientifico co-organizzato da Agenzia mondiale antidoping, Wada, e Federazione medico sportiva italiana, Fmsi, in corso di svolgimento all’Hotel Parco dei Principi di Roma. Obiettivo dei lavori discutere le strategie di controllo antidoping basate sul passaporto biologico dell’atleta.

Per la terza volta (2011, 2015 e 2018 ndr) Wada ha scelto Fmsi come unico partner. Scopo dell’incontro è quello di concentrare in un unico evento scientifico le competenze di tutti i soggetti coinvolti sul tema del passaporto biologico, sono infatti presenti i rappresentanti dei laboratori antidoping Wada accreditati, le organizzazioni antidoping nazionali e internazionali ed esperti dell’unità di gestione del Athlete passport managment unit.

Il simposio punta a riesaminare le potenzialità delle strategie antidoping basate su controlli ‘longitudinali’ che vanno ad affiancare le metodologie antidoping tradizionali studiando nuove strategie per massimizzare l’efficacia anche alla luce dell’evoluzione delle strategie doping di nuova generazione.  “Il passaporto biologico è una realtà importante -prosegue Casasco-, sono 11-12 i paesi che oggi rispettano al 100% gli standard della Wada, tra cui il nostro a cui si appoggiano altre 12 nazioni per le analisi. Siamo molto felici e orgogliosi che Wada abbia scelto per la terza volta Fmsi come unico partner e di poter ospitare questa 3 giorni, ciò attesta il nostro impegno continuo nella lotta al doping e lo dico con orgoglio. La ricerca è un qualcosa di molto impegnativo, una battaglia che condividiamo con Wada“. A prender parte al simposio nella Capitale sono convenuti 250 delegati provenienti da 70 paesi.

A prender la parola in conferenza stampa è stato anche il direttore scientifico della World antidoping agency, Oliver Rabin che ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza della tre giorni nella Capitale: “La parte scientifica diventa sempre più complessa e richiede una ricerca sempre più approfondita, quello che si deve fare è rinforzare le proprie regole, è inoltre necessario condividere le esperienze e scambiarsi informazioni per estendere l’utilizzo a tutti quegli enti ancora indietro con lo sviluppo nell’ottica di uno scambio il più ampio possibile“. (Int/AdnKronos)

 

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