MotoGp – Dai problemi di comunicazione con i giapponesi al nuovo motore, Jarvis spiega: “i piloti hanno sempre fretta e loro non vogliono rischiare”

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Lin Jarvis e il duro lavoro da affrontare in casa Yamaha: il team director della squadra di Iwata commenta i test di Valencia e l’approccio dei giapponesi

I piloti della MotoGp sono in pista sul circuito Ricardo Tormo per la seconda giornata dei test di Valencia, importantissimi per lavorare sulle moto e renderle il più competitive possibili per la stagione 2019. Prime sensazioni positive in casa Yamaha: Vinales e Rossi stanno provando i nuovi motori per poi prendere una decisione nei prossimi test di Jerez.

Lin JarvisIl team sta lavorando sodo e non ha intenzione di commettere gli stessi errori dello scorso anno e, soprattutto, non si monta la testa dopo la giornata di test positiva di ieri: “è stato un buon inizio della stagione 2019, abbiamo provato il motore standard di adesso e una specifica nuova e sono piaciute tutte e 2 ai piloti, soprattutto per frenare e tenere la linea nelle curve, abbiamo finito primo e terzo, non è importante per i test ma dà un’indicazione della situazione, abbiamo iniziato bene, speriamo che rimane bello il tempo, fa freddo ma questi giorni sono importantissimi per prendere la direzione giusta. Siamo contenti per quello che abbiamo fatto ieri“, ha esordito Lin Jarvis ai microfoni di Sky.

LaPresse/Alessandro La Rocca

Il motore è comunque il cuore della moto quindi è importantissimo scegliere quello giusto per il futuro e non sbagliare, ma dobbiamo fare tanti lavori ancora, siamo indietro con l’elettronica stiamo lavorando per avere una forza qua in europa più forte per lavorare di più con l’elettronica, è anche importante avere una squadra per fare le prove, avete visto Folger che ha iniziato il programma nuovo con noi, lui gira qua e poi abbiamo un contratto con lui anche per fare il test driver importantissimo. Ci sono tante cose da fare anche in Giappone durante l’inverno, questi due test sono importantissimi, siamo sulla strada giusta solo che c’è un viaggio lungo da fare. Giapponesi? Non è facile, ma non è una situazione nuova per noi, i piloti soprattutto anche le persone nella squadra hanno sempre fretta di avere soluzioni subito, ma c’è la distanza, non solo di km ma anche di cultura, vuol dire che dobbiamo sempre essere sicuri che loro hanno capito le cose che noi vogliamo avere, c’è questa distanza di cultura, ma anche la maniera di lavorare, loro sono sempre conservativi, non vogliono mai prendere rischi e mettere cose sulle moto nei circuiti se loro non hanno fatto tutte le prove, è sempre difficile lavorare perchè  nel mondo del racing devi prendere rischi, devi forzare ed avere soluzioni veloci. E’ sempre un lavoro costante, secondo me abbiamo buone persone ma abbiamo fatto un errore ed il primo errore è stato di non capire l’errore che avevamo fatto, loro hanno bisogno di supporto degli europei, è una situazione complessa ma siamo abituati, troviamo una bella soluzione“, ha continuato il team director Yamaha.

 

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