L’attaccante del Chelsea ha svelato di aver avuto bisogno dello psicologo lo scorso anno per uscire da un momento terribile
Un momento terribile, una stagione da dimenticare che Morata ha provato a lasciarsi alle spalle. Ci è riuscito grazie all’aiuto di uno psicologo, che lo ha aiutato a superare mesi complicatissimi in cui anche la voglia di giocare era venuta meno.
Intervenuto ai microfoni di ABC, l’attaccante spagnolo ha raccontato il suo calvario: “nel calcio è importante non solo la condizione fisica ma anche la testa, che va allenata a gestire le pressioni. Quando un calciatore sente la parola ‘psicologo’ si tira indietro, ha quasi ‘paura’, ma io mi sono reso conto che avevo bisogno di aiuto. Ero totalmente fuori da tutto, avevo problemi anche con me stesso. Trovavo sempre scuse, me la prendevo con tutti. Non ero per nulla equilibrato e non avevo voglia di andare ad allenarmi né di giocare. In estate mi sono detto che forse sarebbe stato meglio andarsene dal Chelsea, trovare una squadra dove le pressioni erano di meno. Pensavo che così avrei ritrovato la felicità. Improvvisamente mi sono ritrovato in un buco nero, non mi sentivo amato dai tifosi, la gente mi incontrava per strada e mi diceva di lasciare il Chelsea. Anche noi calciatori siamo degli esseri umani e possiamo avere i nostri momenti difficili. Nell’ultimo mese della scorsa stagione ho toccato il fondo, adesso però sono tornato a sorridere“.