Giro d’Italia 2019, Fabio Aru spiazzato: “salite tremende e dislivelli mai visti. Percorso pieno di insidie”

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Il percorso della prossima edizione del Giro d’Italia è stato finalmente svelato, Fabio Aru ha svelato le sue sensazioni… dalle Seychelles

La 102ª edizione del Giro d’Italia è stata finalmente presentata, un percorso complicato e vario che ha spiazzato notevolmente i big del ciclismo. Tappe difficili e salite da paura, che renderanno la corsa aperta ad ogni pronostico.

LaPresse/Marco Alpozzi

Sul percorso è intervenuto anche Fabio Aru, raggiunto telefonicamente dalla Gazzetta dello Sport durante le sue vacanze alle Seychelles: “non ho visto la presentazione e non ho letto molto, un po’ per una questione logistica, un po’ perché il tracciato del Giro è sempre duro, impegnativo. Comunque qualcosa sapevo già. E quello che so conferma quello che ho appena detto. La tappa con Gavia e Mortirolo è tremenda, basta un giorno così per rendere duro un Giro. Poi, per rendere la cosa ancora più delicata, arriva dopo il giorno di riposo. Mi ha colpito il dislivello: 5.700 metri non li ho mai fatti in corsa. Mai in vita mia. Il massimo che ho fatto è 5.200 metri, ma se qualcuno pensa che 500 metri in più siano poca cosa non conosce il ciclismo. Quei 500 metri sono l’inferno. Una differenza grande come un oceano. Già dalla prima tappa sarà un Giro da non prendere sottogamba, perché a Bologna è un attimo prendere un minuto. E non sarebbe certo il modo giusto per cominciare. Però mi piace che ci sia una partenza esigente e il fatto di dovere farsi trovare subito pronti. Cercare la condizione per strada è un’arma a doppio taglio, perché rischi di accumulare tanta fatica nei primi giorni“. Il ciclista sardo poi si concentra sull’inizio della prossima stagione: “non ne abbiamo ancora parlato. Potrei partire in Argentina con la Vuelta San Juan, non lo escluderei e non mi dispiacerebbe. Gaviria? L’ho conosciuto: bravo ragazzo, simpatico, educato, giovane, forte. Mi piace. I punti per le squadre sono importanti e lui garantirà un buon bottino. E la cosa ci toglierà anche molte pressioni”.

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