Maurizio Arrivabene tra bilanci e difese: il team principal Ferrari non vuole puntare il dito contro nessuno per gli errori commessi nella stagione 2018, assumendosi le sue responsabilità
E’ in corso la seconda sessione di prove libere del Gp di Abu Dhabi: i piloti sono in pista sul circuito di Yas Marina ma un po’ per tutti i team è tempo di bilanci e, soprattutto, di pensare alla prossima stagione, che si prospetta ricca di spettacolo.
La Ferrari non è riuscita a mettere le mani sul tanto sognato titolo Mondiale, dovendosi arrendere ad un fantastico Lewis Hamilton e ad un’impeccabile Mercedes. Nel team di Maranello il clima sembra sereno e rilassato, nonostante il clamore scaturito dall’intervista rilasciata ieri da Sebastian Vettel al Corriere della Sera, facilmente male interpretabile.
In casa Ferrari però nessuno vuole puntare il dito contro qualcun altro: “siamo partiti molto molto bene, poi ci sono stati durante la stagione degli errori commessi dal pilota, poi da Monza in poi con la vettura non eravamo dove avremmo voluto essere quindi indicare il pilota, la squadra o la vettura è sempre sbagliato, si vince e si perde insieme, l’importante è capire perchè sono stati fatti certi errori, perchè ciò che doveva arrivare e funzionare non ha funzionato e guardare al futuro cercando di imparare da lì e fare sempre meglio“, ha spiegato Maurizio Arrivabene ai microfoni Sky.
“E’ una stagione dove ci siamo impegnati tutti tantissimo, non solo i piloti ma anche ingegneri meccanici e la gente a casa sono arrivati esausti alla fine della stagione, parti felice se hai la certezza che la macchina funzioni, il motore già è andato in accensione due settimane fa, il primo telaio è già in produzione, la macchina è progettata, ma fino al momento in cui non la metti in terra a Barcellona non puoi dire di essere felice, forse sorridere un po’ di più si, a partire da me probabilmente“, ha concluso il team principal Ferrari.
