Nazionale, Capello sostiene Mancini: “giusto non far giocare Immobile”

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Fabio Capello ha analizzato la prestazione dell’Italia di Roberto Mancini, con un focus su alcuni calciatori della rosa azzurra

A livello di campo sembra abbiamo imboccato la strada giusta”. E’ il commento di Fabio Capello dopo la vittoria di ieri sera in Nations League per 1-0 dell’Italia con la Polonia. “E’ stata una buona partita, si era già visto qualcosa con l’Ucraina. La conferma della squadra ha dato fiducia ai ragazzi che si sono espressi nel migliore dei modi senza sentirsi sotto esame -prosegue l’ex allenatore tra gli altri di Milan, Real Madrid, Roma e Juventus ai microfoni di ‘Radio anch’io Sport’ su Rai Radio1-. La forza come sempre è il centrocampo e questo ha dato vigore ed equilibrio a tutta la squadra, poi lì davanti abbiamo creato occasioni però direi che serve un cambio di peso, un attaccante d’area perché lì siamo un pelo mancati, che dia forza maggiore a questa Nazionale”. Sulle scelte in attacco di Mancini, Capello aggiunge. “Immobile? L’allenatore conosce i giocatori che ha in panchina e sceglie in base al momento. Le scelte del mister hanno dato i frutti sperati. Immobile è un centravanti che potrebbe sempre giocare anche dall’inizio ma questo non toglie che la scelta di Mancini sia stata vincente“.

Alfredo Falcone – LaPresse

“Questa Nazionale è tecnicamente molto valida, la Polonia però mi è sembrata una squadra un po’ dimessa, come aveva già dimostrato col Portogallo, ha avuto due spunti che potevano essere fatali ma non li hanno sfruttati -prosegue Capello-. Barella? E’ il giocatore che dà il cambio di ritmo in un centrocampo tecnico, ha portato qualcosa in più in termini di qualità e quantità, a livello dinamico mi ricorda un po’ Tardelli“. E sul ruolo che Cutrone può ritagliarsi in azzurro, Capello aggiunge. “A me piace questo giocatore, è dinamico e va davanti alla porta cosa che ieri è mancata un po’. Con Cutrone magari avremmo più la predisposizione per cercare il passaggio davanti alla porta rispetto ai tiri da fuori“. (Int/AdnKronos)

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