Il team manager Matxin ha parlato delle condizioni di Aru, sottolineando come il sardo non abbia nessuna voglia di fermarsi
Il giorno dopo la caduta è stato forse ancora più duro del primo, una tappa pianeggiante resa complicata dalle condizioni della propria schiena, marchiata dalla caduta di due giorni fa. Fabio Aru ha provato a rimanere davanti, ma le ferite non gli hanno lasciato tregua, costringendolo a chiudere nel secondo gruppo giunto al traguardo della 18ª frazione della Vuelta.
Occhi bassi e poca voglia di parlare per il ‘Cavaliere dei Quattro Mori’, che ha lasciato spazio al proprio team manager Matxin: “di fermarsi non se ne parla neanche. Anzi Fabio nelle prossime tappe proverà la fuga o comunque terrà duro con i migliori. Non è né il suo, né il nostro stile finire la corsa tanto per finirla. Vogliamo lasciare un segno”.