Il corridore sardo ha parlato dopo la caduta che lo ha visto protagonista nella 17ª tappa della Vuelta, confermando di voler arrivare alla fine della corsa
Un attimo di distrazione e poi la caduta, rovinosa e tremenda, arrivata a 70 km/h. Una strisciata sull’asfalto e il body che si squarcia, lasciando Fabio Aru con mezza schiena scoperta e piena di graffi.
Una giornata difficile per il sardo, che comunque trova anche il tempo in serata di rilasciare alcune dichiarazioni, confermando di voler proseguire fino alla fine questa Vuelta: “sto bene ma poteva andare peggio, molto peggio. Ho un po’ di escoriazioni sui glutei e sulla schiena, più che altro proprio sulla schiena, dove ho battuto. Cadere a 70 all’ora non è bello” le parole di Aru alla Gazzetta dello Sport. “Ho avuto anche una reazione iniziale proprio legata a questo, all’inizio mi faceva anche molto male la schiena. La mia reazione è stata un po’ troppo aggressiva. Però l’importante è che non mi sia successo niente. In un momento del genere. C’è stato un momento di distrazione, eravamo in discesa, ad alta velocità, ma oggi si riparte sempre con in testa l’obiettivo di finire questa Vuelta. Visto che non ci sarà più la classifica, penserò solo ad arrivare a puntino al Mondiale. Se sto bene, se le botte non faranno troppo male, potrebbero essere due tappe interessanti. Nibali? Mi ha parlato anche prima del via. Mi ha fatto piacere che mi parlasse. Mi ha fatto sentire la sua vicinanza. Lo ringrazio. Nelle prossime occasioni voglio dare il mio contributo“.