Francesco Totti duro contro il bianconero Pavel Nedved all’interno della sua autobiografia nella quale non ha lesinato parole dure per molti personaggio del mondo del pallone
Francesco Totti, nella sua autobiografia “Un capitano”, non le ha mandate a dire a molti uomini trovati sulla sua strada durante la splendida carriera romanista. Prima le bordate a Spalletti, senz’altro quelle più veementi, adesso vengono fuori anche alcune frasi non certo di stima nei confronti di Pavel Nedved. Il racconto parte da una gara in Nazionale, proprio contro Nedved: “Stringo i pugni e corro ad abbracciare Materazzi, è un gol importante perché nei primi minuti la Repubblica Ceca ci aveva aggredito con grande intensità. Quel giorno Nedved è in forma irresistibile, e mi costa dirlo perché in campo non l’ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfioravi e volava a dieci metri, ti faceva venire voglia di picchiarlo con le mani e ho detto tutto…“. Insomma, non correva proprio buon sangue tra Totti ed il dirigente della Juventus da calciatori. “Però era forte, mamma mia se era forte, e in quella gara di più, tanto che Buffon deve inventarsi tre o quattro parate di livello per tenerlo a bada. Dopo aver ribadito quanto mi stava sull’anima come calciatore, e confesso di non averglielo mai nascosto, devo invece dargli atto di essere stato molto carino con me la prima volta che ci siamo incontrati fuori ai sorteggi dei gironi di Champions di Montecarlo. È venuto lui da me mi ha chiesto come mi sentissi subito dopo aver chiuso con il calcio giocato“.