Novak Djokovic è tornato, la sua vittoria agli US Open dimostra che la condizione di Nole è quella dei tempi migliori
Novak Djokovic ha trionfato ieri agli US Open, battendo in finale Del Potro in tre set. Il tennista serbo ha parlato in conferenza stampa del suo anno ricco di alti e bassi. Partito malissimo infatti, Nole ha saputo rimettersi in pista vincendo due Slam, Wimbledon e successivamente appunto Flusching Meadows. Come detto, il tennista ha parlato in conferenza raccontando il momento del suo cambio di rotta repentino: “Cecchinato, ha fatto sì che mi rendessi conto di molte cose dopo aver perso contro di lui al Roland Garros. Ero molto molto deluso della mia performance di quel giorno. Avevo cominciato a giocare bene a Roma, ho disputato altri ottimi match al Roland Garros e poi sentivo che stavo un po’ calando. Naturalmente gli va riconosciuto che ha disputato un torneo fantastico. Sentivo che ero così vicino al livello desiderato ma che avevo sbagliato quel match. Ho dovuto staccare un po’ e sono andato a fare trekking con mia moglie per cinque giorni nelle montagne francesi. Eravamo soli e vedevamo le cose da un’altra prospettiva. Da quel momento, il tennis è stato diverso per me. In termini di risultati, ho fatto la finale al Queen’s, ho vinto Wimbledon, Cincinnati e gli US Open“.
Djokovic ha parlato anche del magico trio che compone con Nadal e Federer, campioni fantastici appartenenti alla stessa era: “Se avessi parlato di questo 10 anni fa, non avrei detto di essere felice di appartenere all’era di Nadal e Federer. Ora lo sono, davvero. La rivalità con questi ragazzi, i match contro Federer e Nadal, hanno fatto di me il giocatore che sono adesso. Ho grande rispetto per quello che hanno realizzato ma anche per i campioni che sono diventati, il modello che incarnano fuori dal campo. Penso che ognuno di noi abbia spinto l’altro oltre il limite. Ho dovuto migliorare e sviluppare il mio gioco per essere in grado di affrontarli e cominciare a vincere contro di loro”.