Roma disastrosa per un’ora di gioco prima della reazione finale che ha portato al pareggio contro un’Atalanta stremata
La Roma è riuscita ad acciuffare un pareggio contro l’Atalanta, dopo essersi trovata sotto per 3-1 a fine primo tempo. Il 3-3 finale lascia di certo meno amaro in bocca ai giallorossi, che però devono imperativamente analizzare criticamente un incontro che ha messo in luce diverse lacune. Così di certo non si può competere per i vertici della Serie A, ma solo accaparrarsi un posto tra le prime 4. Il gioco latita e la tenuta difensiva non è da big. La squadra di Gasperini invece ha dimostrato la solita intraprendenza, nonostante il massiccio turnover messo in scena all’Olimpico.
L’Atalanta, come detto, ha giocato la sua solita gara sontuosa. La squadra di Gasperini è ormai rodata, modellata a dovere dal proprio tecnico. Non importa chi siano gli interpreti, l’Atalanta gioca sempre in maniera eccelsa. Anche oggi con tante presunte riserve e con una coppia di mediani tutta nuova e giovane composta da Pessina e Valzania, ha giocato una grande partita, trascinata dalle prove di Zapata e Pasalic. Ottimi entrambi i calciatori sopracitati, così come il neo arrivato Rigoni, autore di due reti e capace di convincere alla prima da titolare con la nuova squadra bergamasca. L’Atalanta ha però pagato il non aver chiuso la partita avendo avuto tante occasioni per farlo, oltre ad un calo fisico nel finale. Tornando alla Roma, lacune evidenti in fase di costruzione, il palleggio atalantino ha inoltre fatto a fette la difesa di Di Francesco nella prima ora di gioco. Il risveglio è stato dettato da un passaggio al 4-2-3-1, con Pastore più dentro al gioco. Il tentativo di rimonta c’è stato, è andato a segno, ma è stato di “pancia”. Tatticamente e tecnicamente ci sarà molto da lavorare per Di Francesco.