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Europei nuoto 2018, Paltrinieri fa il suo bilancio: “Miressi quello che mi ha colpito di più, quest’Italia promette bene”

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Gregorio Paltrinieri tira le somme della spedizione azzurra agli Europei di Glasgow 2018, il nuotatore rilascia una lunga intervista in cui esprime il suo pensiero sulle tante medaglie portate a casa dall’Italia

Un bilancio del tutto positivo, quello dell’Italia del nuoto agli Europei di Glasgow 2018. La spedizione azzurra oltremanica è riuscita a racimolare 6 ori, 12 argenti e 16 bronzi. Un risultato ottimo per l’Italnuoto che tra i tanti riconoscimenti ne porta a casa ben due firmati da Gregorio Paltrinieri. Il nuotatore azzurro, vincitore di un argento nella gara degli  800 metri stile libero e di un bronzo in quella dei 1500, tira le somme di quanto accaduto in Scozia a sé ed ai suoi colleghi di piscina.

Gian Mattia D’Alberto / lapresse

Paltrinieri passa subito al commento della medaglia di Burdisso, giovane sedicenne della Nazionale italiana, che si è preso un bronzo nei 200 metri farfalla. “Una medaglia clamorosa, – ha commentato Gregorio – pensavo fosse presto, alla prima nazionale ha già fatto vedere le sue enormi qualità, lui che studia e si allena pure in Inghilterra. Non conta l’età, ma la capacità di sfruttare le situazioni, se sei maturo niente è impossibile. Da ripescato e dalla corsia laterale è finito sul podio”. Ma non solo Burdisso, colui che ha colpito di più il nuotatore azzurro è stato: “Miressi, lui aveva fatto già nazionale, davo per scontato che fosse bravo. Ma non era facile salire sul blocco della finale più prestigiosa con una concorrenza così, essere concentrato e carico senza farsi condizionare, e andare a vincere, con quel tempo. Mi sono rivisto in lui prima della finale di Rio. Poi Ale ha fatto un incredibile record (47”92 a Roma). Anche Vergani al primo Europeo, è stato super: 21”37 è un tempo pazzesco. Tutti i giovani che ho cominciato a conoscere, mi hanno sorpreso”.

Nel gruppo siamo affiatati, siamo amici e questo si risente positivamente in acqua. – ha continuato Greg – Abbiamo tratti comuni, tanti ragazzi debuttano e cercano si ispirano ai più bravi, come quando entrai io e vedevo cosa mangiavano, come si comportavano, quando andavano a letto i big: l’approccio è giusto. Io buon esempio della nuova generazione? Sono un professionista, uno che ci tiene, come le altre punte. Non si viene più in nazionale solo per partecipare, non si dice più “che bello sono in nazionale” ma si pensa alla finale, alla medaglia. I compagni che fanno il tifo e la voglia di competere ad alto livello ti danno una carica in più. E’ un’identificazione”.

Gian Mattia D’Alberto / lapresse

E sulla Quadarella (vincitrice di ben tre medaglie doro), che ha preso ispirazione da lui, Paltrinieri ammette: “mi sono rivisto in lei quando 800 e 1500 cominciavano e finivano così, dominate. E poi nei 400 ha dimostrato la sua cattiveria in acqua: essere la più forte nella gara in cui non lo sei è da grande. Questo nuoto che avanza è molto sveglio, moderno, social. Tutti vogliono mettersi alla prova, segno di intelligenza, e non ci sente arrivati”. Non manca un commento su Ilaria Cusinato, che si è portata a casa due argenti: “ho visto crescere Ilaria, sia in allenamento, che nelle scelte scolastiche e personali. E’ una aperta, un po’ come me. Ha voglia di imparare, è ambiziosa”.

Foto Gian Mattia D’Alberto / LaPresse

“In passato è mancata la mentalità vincente, – ha detto ancora Paltrinieri le seconde linee non riuscivano a realizzarsi, svettavano solo i campioni. Ora anche in allenamento si fanno scelte giuste, e i risultati arrivano di conseguenza. E i ragazzi non hanno più paura di lasciare casa per allenarsi nei centri federali o all’estero. La preparazione in altura dà una grande mano. A me fa stare bene metabolicamente, l’allenamento è più o meno uguale a parte l’inizio che fatichi un po’ a respirare, quando ti abitui e poi torni in quota ti senti diverso: resta una bella sensazione di nuotare più fluidi”. Saranno due stagioni interessanti. – dice infine il nuotatore azzurro sul suo futuro prossimo – Stavolta per diversi motivi e situazioni, io ero un fantasma senza energie, Fede ha scelto solo i 100, e Gabriele Detti era infortunato a casa, noi tre oro ai Mondiali del 2017, siamo stati “sostituiti” dalla squadra. Ma nel 2019 e 2020, ci saranno di nuovo le tre punte e il loro esercito che li seguirà”.

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