Ciclismo, è guerra aperta tra la Bahrain-Merida e l’ASO dopo il caso Nibali: Copeland promette scintille

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Il team dello Squalo è in procinto di presentare una richiesta di risarcimento all’ASO dopo l’infortunio patito da Nibali al Tour de France

Vincenzo Nibali è pronto a tornare in sella dopo l’infortunio subito nel corso del Tour de France, lasciandosi alle spalle uno dei periodi più bui della sua carriera.

caduta Nibali La Bahrain-Merida però non ha nessuna voglia di dimenticare, anzi. Il direttore generale del team Brent Copeland ha affermato come è imminente l’apertura di un procedimento legale, l’obiettivo è quello di ottenere un risarcimento economico dall’ASO, società che organizza la Grande Boucle. I danni di immagine, oltre quelli fisici subiti da Nibali, sono stati incalcolabili per la squadra asiatica, costretta a correre l’ultima parte della corsa ciclistica più vista al mondo senza il proprio uomo di punta. “Stiamo ancora andando avanti con gli avvocati, ci vuole tempo. Bisogna ottenere tutte le foto di quanto accaduto, ne abbiamo alcune con i poliziotti in piedi abbastanza vicini all’incidente senza che si preoccupino di fermare i tifosi” le parole di Copeland a Cycling Weekly. Bisogna mettere insieme un fascicolo e inviarlo agli organi preposti. Né l’ASO e né l’UCI ci hanno contattato. Si tratta dei soldi dell’assicurazione o faremo un caso su quello che è successo. Vincenzo Nibali era sdraiato lì con una vertebra rotta e un fan è arrivato e lo ha tirato su. Una situazione inimmaginabile nel calcio o nella NFL“.

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