Dopo aver assolto il britannico per il caso salbutamolo, la WADA è tornata sulla questione esprimendo le proprie motivazioni
L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) è tornata sull’assoluzione del ciclista britannico Chris Froome per il caso relativo all’assunzione di salbutamolo, definendola come un “risultato corretto ed equo“.
Il britannico ha dimostrato come fosse possibile che nonostante l’assunzione della dose consentita di salbutamolo mostrasse un livello superiore al limite consentito, osserva il comunicato. La Wada ha anche confermato che il valore misurato in Froome era di 1.428 nanogrammi e che era quindi appena superiore al livello consentito di 1.200 nanogrammi. Fino ad ora, si è detto che presentava un livello di 2.000 nanogrammi e che superava quasi il cento per cento il valore consentito. La Wada inoltre sottolinea nella sua dichiarazione che un’assoluzione non è qualcosa fuori dall’ordinario e menziona una serie di casi simili. (ADNKRONOS)