Tour de France – Caduta Nibali, Bugno difende l’organizzazione: “non è facile! Bisogna fare i conti con l’educazione dei tifosi”

SportFair

Gianni Bugno, ex campione di ciclismo, ha preso le difese degli organizzatori del Tour de France dopo le polemiche nate a seguito della caduta di Vincenzo Nibali nella tappa di ieri

Brutta, terribile caduta per Vincenzo Nibali, ieri, a pochi km dal traguardo della 12ª tappa del Tour de France. Il siciliano della Bahrain Merida è stato costretto a dire addio alla Grande Boucle, a causa delle conseguenze riportare: una frattura ad una vertebra impone infatti allo Squalo un riposo di almeno 15 giorni. Una caduta che lascia l’amaro in bocca e che ha fatto scattare tantissime polemiche per la terribile organizzazione della grande corsa a tappe francese, che non tutela di certo i corridori, esposti a troppi rischi e pericoli.

gianni bugno
Daniele Badolato

Proprio su questo argomento è intervenuto Gianni Bugno, ex campione di ciclismo, che ha voluto in qualche modo difendere gli organizzatori del Tour de France: si lavora tanto per la sicurezza, ma evidentemente ci sono parecchie cose da fare ancora. Sull’incidente di Nibali bisogna capire fino in fondo che cosa è davvero successo in quel frangente. Sta di fatto che il ciclista italiano si è fatto male e ha dovuto abbandonare la gara, e questo è ingiusto. La gestione della sicurezza di una corsa a tappe su strade statali non è facile, i problemi sono sempre diversi, di sicuro bisogna fare i conti con l’educazione dei tifosi. Oggi ci sono molte più transenne che in passato, ma se poi alcuni tifosi le superano e invadono la carreggiata, è come se non ci fossero. E’ un po’ come per il calcio, perchè in Gran Bretagna non ci sono le reti tra il pubblico e il terreno di gioco, e altrove si’?“, ha spiegato.

vincenzo nibali
AFP/LaPresse

La gente in strada c’è sempre stata, il pubblico è la forza del ciclismo. Ali di folla, applausi, incitamenti, non ricordo nulla di particolare, in corsa pensi a pedalare. Poi dipende da come si comporta il pubblico, se ti insultano come hanno fatto con Froome non è una bella cosa e ti dà fastidio. Froome ha il diritto di correre in pace. Non c’è una ricetta unica, ogni gara e ogni tappa hanno problemi diversi, bisogna affrontarli di volta in volta, cercando di prevenire ciò che potrebbe accadere, bisogna fare di più“, ha concluso Bugno.

 

Condividi