Angelique Kerber vince Wimbledon: la tennista tedesca supera Serena Williams in quello che doveva essere il giorno “dell’appuntamento con la storia”
Doveva essere il giorno di Serena Williams, è invece quello di Angelique Kerber. Super favorita della vigilia, la tennista americana è stata sconfitta in finale dall’underdog tedesca, in poco più di un’ora con il punteggio di 6-3 / 6-3.
Per Serena Williams doveva essere la finale che avrebbe chiuso il cerchio: ritornata dopo oltre un anno di stop fra maternità e problemi post parto, Serena aveva dato i primi segnali di un possibile ritorno al top al Roland Garros, ma poi un infortunio al pettorale l’aveva costretta a fermarla. Tutto rimandato a Wimbledon, alla ricerca dell’ottavo titolo. Arrivata in finale lasciando un solo set per tutto il torneo (a Camila Giorgi), la campionessa americana sembrava pronta per l’appuntamento con la storia: il 24° titolo, quello del record di Margaret Court, arrivato da neo mamma.
Un favola che però non si è conclusa con il lieto fine. Dall’altra parte della rete, Angelique Kerber ci teneva a non essere la semplice sparring partner del successo di Serena. Lei che in finale c’è arrivata come sa, come sempre: con il duro lavoro, con la forza di volontà e tanta semplcitià. La tedesca ha giocato una partita praticamente perfetta, combattiva sia in attacco che in difesa, senza lasciare scampo a Serena e al suo sogno. Kerber ha vendicato la finale persa ai Championship nel 2016, proprio l’anno in cui vinse a Melbourne il suo primo Slam contro la stessa Williams, che qualche mese dopo detronizzò a Flushing Meadows dopo 186 settimane di regno. La tennista di Brema è inoltre una delle 3 (insieme a Venus e Sharapova) ad aver battuto Serena in finale Slam, l’unica insieme alla sorella Venus a batterla due volte. E non è un caso.
Erano venuti tutti per Serena Williams: dalle duchesse reali Kate e Meghan, agli sportivi Hamilton e Tiger Woods, passando per diverse personalità dello spettacolo. Sono rimasti delusi: oggi è il giorno della semplicità, è quello di Angelique Kerber.
