Kyrie Irving ha svelato un particolare retroscena in merito al suo infortunio: l’infezione creatasi sulle viti di metallo presente nel suo ginocchio sarebbe potuta peggiorare gravemente
Kyrie Irving è stato la vera arma in più dei Boston Celtics per tutto l’arco della stagione, ma la sua assenza ai Playoff si è fatta sentire. Il playmaker è stato costretto a saltare la postseason per un problema al ginocchio relativo ad un’infezione scoperta sulle viti impiantategli dall’infortunio patito nel 2015. Infezione scoperta in tempo, prima che diventasse qualcosa di più pericoloso. Come racconta lo stesso Irving, ormai finalmente guarito: “voglio dire, chiedi a qualcuno che ha un’infezione, probabilmente proverà a minimizzarlo. È una cosa personale perché il tuo corpo lo sta attraversando. Stavo combattendo un’infezione in un posto specifico nel tuo corpo in cui non puoi necessariamente raggiungere con le mani. Devi andare lì e vedere cosa sta succedendo, e quello che è successo per me è stato particolarmente duro. L’infezione era sul cablaggio del metallo e le viti che avevo lì dentro, quindi ho dovuto rimuoverlo e poi essere in terapia con antibiotici per circa due mesi. Avrebbe potuto evolversi in stafilococco, ma la cosa buona è che l’abbiamo preso presto, sono contento che sia stato fatto. È stato un lungo, lungo periodo di due mesi”.