NBA Finals, il massacro è completo! Cappotto Warriors, Durant Mvp e LeBron “saluta” Cleveland

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Golden State Warriors campioni, ancora una volta, Durant e soci dominano Cleveland in 4 gare e portano a casa l’anello. Aria d’addio ai Cavs per LeBron e non solo…

I Golden State Warriors sono campioni NBA, per la seconda volta consecutiva. Inutile appellarsi alla sciocchezza di Jr Smith in gara-1, in queste Finals non c’è stata partita. Un cappotto netto, anche prevedibile alla vigilia, questa Cleveland non poteva fare molto di più contro una corazzata come quella di Steve Kerr. Scendendo nello specifico di gara-4, il solito 3° quarto ha deciso l’incontro con un 25-13 che ha mandato definitivamente i titoli di coda sulla serie finale. Tanti gli spunti che questa stagione ci lascia, uno su tutti, l’addio oramai quasi certo di LeBron James a Cleveland. La sua gara-4 si è conclusa anzitempo, con un saluto generale da parte del King e la standig ovation da parte del suo pubblico, consapevole che forse sarebbe stata l’ultima volta del fenomeno in maglia Cavs. Tante le ipotesi che stanno circolando sul suo futuro, la più plausibile sembra quella relativa ai Sixers. Di certo sarà un’estate caldissima. La sensazione è che dall’anno prossimo vedremo una Cleveland del tutto diversa, pronta a rifondare dopo l’era LeBron. Oltre a James, tanti altri lasceranno i Cavs, per provare a ripartire, anche se sarà durissima. Gli Warriors dal canto loro, si sono dimostrati ancora una volta imbattibili, troppo forti per chiunque.

Kevin Durant
Kevin Durant (LaPresse/EFE)

Dopo aver superato l’ostacolo Houston, la sensazione che avrebbero dominato la finale era abbastanza chiara. Per Durant poi andrebbe aperto un capitolo a parte. Un fenomeno, spesso sottovalutato dato che alza i “toni” molto meno rispetto ad altri personaggi dell’NBA. Al momento però, al fianco di LeBron c’è lui nel gotha dell’NBA. Mvp della serie finale senza neanche discussione. Ci sarebbe da parlare ed anche molto, delle scelte di Cleveland. Affidare la panchina ad un fantoccio come Lue, senza un vero coach a gestire le operazioni, non è stata forse la mossa più azzeccata degli ultimi due anni, anche se nel breve periodo aveva portato risultati. Da dove riparte adesso l’NBA? Da una free agency caldissima, con tanti big che saranno alla ricerca di un top team per lanciare la sfida proprio a questi Warriors. La sensazione è infatti che Golden State non smonterà questo giocattolo e si candiderà anche nella prossima annata come principale favorita al titolo.

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