Danilo Petrucci ha parlato del suo passaggio in Ducati, sottolineando come ancora la firma sul nuovo contratto non sia ancora arrivata
Manca ancora tanto alla fine della stagione di MotoGp, ma Danilo Petrucci non può fare a meno di pensare di aver raggiunto l’obiettivo di una vita. Il pilota ternano infatti si è guadagnato la possibilità di guidare la Ducati ufficiale, prendendo il posto di Lorenzo che, dall’anno prossimo, passerà alla Honda.
Un sogno che si avvera per il rider della Pramac, che ha ammesso comunque di non aver ancora messo la propria sigla sul nuovo contratto: “la firma in realtà non c’è ancora stata, stiamo discutendo il contratto, ma siamo d’accordo. L’ho saputo dopo la gara al Mugello e, come i cornuti, sono stato l’ultimo a saperlo. Lo sapevano tutti meno che me, anche se c’era gente che lo sapeva già da giovedì che avevano deciso di puntare su di me. Almeno mi hanno dato una bella notizia per l’arrabbiatura per la gara che non era andata come avrei voluto, anche se avevo dato il massimo. E’ stata una bella sensazione. Era una cosa a cui lavoravo e a cui sapevo che potevo arrivare, lo voglio vedere come un punto di partenza, perché io ho fatto tante belle gare, ma non ho ancora vinto niente. Vorrei che quella moto mi aiutasse a vincere delle gare. Poi è ovvio che un pensiero alla gavetta che ho dovuto fare per arrivarci arriva magari la sera, ma adesso c’è ancora da finire questa stagione e sono molto concentrato su questo. Magari il giorno che a Valencia sposterò le mie cose nell’altro box, mi renderò conto di essere salito di un piano. Adesso è tutto bellissimo, però ci saranno anche delle aspettative più alte da mantenere e quindi più pressione. Sono concessi meno errori“.
Danilo Petrucci poi svela i dettagli del nuovo contratto: “il contratto sarà di un anno, sì. Credo che la mia fase di studio non sia ancora finita, perché l’anno prossimo a questo punto della stagione mi troverò nella stessa situazione, anche se spero di rimanere in Ducati per tanti anni e me lo dovrò riguadagnare. Forse pago un po’ il fatto di non essere stato al top per tanto tempo, ma di esserci arrivato solo recentemente. Il Mugello? Mi è dispiaciuto molto non aver centrato il podio, perché era una gara in cui ero atteso come protagonista ed ho fatto un weekend da top 5. Peccato per il contatto con Marquez alla seconda curva, perché quello mi ha sicuramente rovinato la gara, perché da terzo sono finito decimo e recuperare mi è costato molto a livello di gomme. Nel 2016 avevo fatto una cosa esattamente uguale a Redding, l’avevo spinto fuori dalla pista ad Aragon e lui per rientrare è caduto. Io quella volta sono stato penalizzato con un ride through, quindi chiederò perché io quella volta sono stato penalizzato e Marc non è stato nemmeno indagato. Comunque non mi interessa molto, ora so anche io che si può spingere un altro pilota fuori dalla pista senza essere penalizzati“.