F1, Marquez estasiato dopo il test con la Red Bull: “la notte non ho dormito, ma la mia passione restano le moto”

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Trentanove giri per Marc Marquez al volante della Red Bull a Zeltweg, un test mozzafiato per lo spagnolo che ha comunque confermato di vedere solo le moto nel suo futuro

Un test esaltante, emozioni a gogò per Marc Marquez che nella giornata di ieri ha provato per la prima volta una monoposto di Formula 1. Sceso in pista al volante della Red Bull RB9 del 2013 (l’ultima prima dell’ibrido) mascherata con la livrea Toro Rosso-Honda, lo spagnolo ha percorso 39 giri compiendo anche un testa-coda subito dopo pranzo.

AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE

Avevo mangiato qualcosa e mi sono detto di prendermela calma, ma con questa macchina se vuoi evitare gli errori devi spingere sempre al limite. Ed è solo quando giro dopo giro ti accorgi di staccare sempre un po’ più in là, e che in curva il carico aumenta più tieni giù il pedale del gas, che capisci cosa significhi guidare una Formula 1. Guidare una macchina del genere è incredibile, ieri ero molto nervoso, così come in mattinata, e in mezzo non è che abbia dormito molto. Di sicuro ero più agitato rispetto a un weekend in moto. La cosa impressionante è la staccata, pazzesca. Ora capisco perché, quando ho girato con Alonso in moto a Motegi, lui non frenava mai, finendo poi lungo: con le macchine il punto di staccata è molto vicino alla curva. Ho solo 25 anni e tanto tempo davanti, ma la mia passione resta la moto: da bambino sceglievo sempre le due ruote e non cambio. Adesso devo fare un reset veloce per Barcellona, dimenticarmi delle differenze di guida. Però un giorno mi piacerebbe provare la F.1 a Montmelò, lì con quei curvoni deve essere spettacolare. Montecarlo? No grazie”.

Sul test  di Marquez si è soffermato anche Mark Webber. giunto in circuito per assistere lo spagnolo insieme a Helmut Marko, Niki Lauda e Dietrich Mateschitz: “a colazione era silenzioso, già concentrato. Buon segno, vuol dire che mostrava rispetto per quello che stava per fare. E’ leggermente migliore del tempo di Sebastien Ogier. Quello che mi è piaciuto di Marc, è che fa le domande giuste e impara veloce dalla telemetria“.

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