Giro d’Italia – Tiralongo e Aru hanno provato il percorso della sesta tappa: “sarà molto dura”

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Paolo Tiralongo, DS dell’UAE Team Emirates, ha analizzato nel dettaglio tutte le insidie della sesta tappa del Giro d’Italia, in programma il 10 maggio, che partirà da Caltanissetta per raggiungere l’Etna

LaPresse/Fabio Ferrari

Paolo Tiralongo conosce molto bene le strade del Giro d’Italia. L’ex corridore dell’Astana ha lasciato nel 2017 il ciclismo professionistico per iniziare la sua carriera da DS dell’UAE Team Emirates. Tiralongo seguirà per tutta la corsa in rosa Fabio Aru, suo ex compagno di squadra all’Astana e candidato alla vittoria dell’edizione del Giro d’Italia. Il sardo sarà una delle stelle di questa edizione della corsa italiana e lotterà alla pari con Froome del Team Sky, Pinot della Groupama FDJ e Dumoulin della Sunweb. La sesta tappa del Giro d’Italia sarà difficile a causa della salita che i corridori dovranno affrontare all’Osservatorio Astrofisico: ben 15 chilometri con pendenza media del 6,5% e massima del 15%.

Paolo Tiralongo alla ‘rosea’ ha analizzato il percorso della sesta frazione del Giro d’Italia: “fino all’inizio della salita, la tappa non è durissima. Ufficialmente l’ascesa comincia da Ragalna, ma la strada inizia a salire da qualche chilometro prima. Dopo Ragalna, si va su a scalini e si incontra un tratto al quindici per cento. In generale, i primi dieci chilometri sono molto tosti. A circa 6 km dalla fine si arriva a una sbarra, c’è una curva secca a destra, la strada si restringe. C’è un albero a fare da spartitraffico naturale, bisogna fare attenzione. Si entra nel bosco, arrivano altri tratti impegnativi e poi nel finale le pendenze si addolciscono. Non ci sono veri e propri tornanti ma curve tortuose. Nelle ultime volte, sull’Etna, il vento contrario aveva frenato gli attacchi. Stavolta non sarà un fattore perché il versante è coperto, al massimo potrà essere un po’ a favore. Io lo utilizzavo per fare lavori specifici, in soglia. Sarà un primo test di rilievo, anche se verranno salite molto più dure in questo Giro. Rapporti? 39×29, al massimo il 28. Naturalmente ci ho già portato anche Fabio, che nelle varie occasioni lo ha provato cinque volte. Rispetto alle altre scalate dell’Etna già fatte dal Giro d’Italia, senza dubbio risulterà la più dura”.

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