Matteo Tosatto ha rivelato che Froome ha concluso l’ottava tappa del Giro d’Italia con il manubrio storto, conseguenza della caduta arrivata a pochi km dal traguardo
Non proprio un inizio da ricordare per Chris Froome che, nel corso dell’ottava tappa del Giro d’Italia, è scivolato a pochi chilometri dal traguardo.
Il ciclista del Team Sky ha perso aderenza, finendo a terra in un tornante in salita, bagnato dalla pioggia. Un brutto colpo per il britannico, che era stato protagonista di una caduta già all’inizio Giro d’Italia, durante la ricognizione precedente la prima tappa di Gerusalemme. Un avvio in salita dunque per il corridore della squadra diretta da Dave Brailsford, che ha comunque recuperato poi nel concitato finale di tappa, dimostrando tutta la sua voglia di rivalsa. Nel post gara però Froome non ha voluto rilasciare dichiarazioni, affidando il proprio pensiero all’addetto stampa: “non è mai troppo divertente cadere in un finale di gara, specialmente in salita. Le strade erano molto scivolose e ho perso la ruota posteriore quando, accelerando, sono passato sulla linea della mezzeria. Adesso sono felice che sia passato un altro giorno. La tappa che ci attende è molto dura“. A svelare un piccolo retroscena relativo a Froome ci ha pensato Matteo Tosatto, uno dei tre ds del team inglese ma l’unico a parlare dopo l’arrivo: “sapevamo che era una salita veloce e che non avrebbe fatto distacchi. Chris era tranquillo. Sapevamo che c’erano tante curve dove bisognava rilanciare. Era meglio stare davanti e fare l’andatura regolare. Poi davanti sei anche più sicuro. Dopo la caduta Froome aveva il manubrio storto, ma non poteva certo fermarsi a metterlo a posto. Tenendo noi la corsa eravamo più tranquilli“.
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