Giro d’Italia – Aru carico come una molla: “non mi pongo limiti”, obiettivo maglia rosa!

SportFair

Fabio Aru è pronto per affrontare il Giro d’Italia ed ha intenzione di conquistare la maglia rosa dell’edizione 101 della corsa a tappe

fabio aru
Gian Mattia D’Alberto/LaPresse

Fabio Aru si presenterà al Giro d’Italia in splendida forma grazie ad un super allenamento ‘mirato’ in questi primi mesi di stagione. Il ciclista dell’UAE Team Emirates, ha corso in quasi tutte le gare italiane, per scoprire il percorso che i ciclisti affronteranno al Giro d’Italia ed essere pronto sin dalle prime tappe a battagliare alla pari con la corazzata di Chris Froome e con la Bahrain Merida di Domenico Pozzovivo. Il sardo avrà una squadra molto forte a sua disposizione per provare a vincere la classifica generale della corsa italiana, con la UAE Team Emirates che si aspetta di tornare a vincere la maglia rosa (ultimo successo della famiglia Saronni risale al 2011 con Michele Scarponi). La grande corsa a tappe partirà da Gerusalemme, ma i big dovranno aspettare molto prima di entrare in azione perché le montagne arriveranno solo nell’ultima settimana. Alla ‘rosea’, Fabio Aru ha dichiarato senza mezzi termini di puntare alla maglia rosa: “non mi piace fare pronostici e non mi pongo limiti. Per uno sportivo penso sia così, non appartiene alla nostra natura porci delle barriere già in partenza. Sarebbe sbagliato. “Mi accontenterei”… No, non lo dico, non mi piace. Sono pronto ad affrontare questo Giro con spensieratezza e serenità, consapevole di essermi preparato molto bene. Sono dove volevo essere”.

Fabio Ferrari/LaPresse

La partenza da Israele genera grandi emozioni tra gli appassionati. Per molti è un luogo sacro e fino a due anni fa il ciclismo non è mai stato visto come sport nazionale. Adesso, con la partenza di Gerusalemme e la creazione dell’Israel Cycling Academy, squadra iscritta al Giro d’Italia, gli israeliani si stanno pian piano appassionando al ciclismo. Fabio Aru è affascinato da questo paese e ha svelato: “tutto questo non può lasciarmi indifferente. Credo in Dio e, quando la professione me ne lascia l’opportunità, vado a Messa. Prima di ogni gara mi faccio il segno della croce e non è una scaramanzia, ma qualcosa che sento dentro. In Israele non sono mai stato e non vedo l’ora di scoprire questi luoghi. Negli ultimi giorni, mi hanno chiesto se provo anche un sentimento di paura. No, il contrario: semmai entusiasmo. Lo sport ha una forza immensa. È una cosa diversa dalla politica, ma ne abbiamo avuto già esempi in passato: lo sport può aiutare l’unione tra i popoli”.

Gian Mattia D’Alberto/LaPresse

Quattro anni fa il Giro d’Italia è partito da Belfast e Nairo Quintana è riuscito a vincere la maglia rosa davanti a Rigoberto Uran e proprio a Fabio Aru. Il ciclista d’UAE Team Emirates non avrà problemi ad iniziare la grande corsa a tappe da un paese molto lontano dall’Italia: “ho già vissuto personalmente quella da Belfast, quattro anni fa. Fu sorprendente. Il Giro all’estero ha un seguito difficile da credere se non lo verifichi personalmente. Certo, non mancò l’entusiasmo anche a Napoli e a Sanremo, le altre partenze che ho fatto. Però credo che sarà speciale anche stavolta. Saremo poi in Sicilia già lunedì, e avremo in tempo di goderci la nostra terra bellissima. L’abbraccio che il Giro trova all’estero è indescrivibile”.

Fabio Ferrari/LaPresse

Ogni corridore per questa lunga avventura al Giro d’Italia ha deciso di portare qualcosa di personale per rilassarsi dalle fatiche delle tappe: chi la playstation, chi guarderà le serie TV. Ecco cosa farà Fabio Aru nel tempo libero: “per la musica, Spotify è un compagno inseparabile. E poi c’è Netflix, che mi intriga parecchio. Mi è piaciuta molto la serie The Crown, sulla regina d’Inghilterra Elisabetta II. Così come El Chapo e Narcos. Appena possibile vorrei cominciare la Casa di Carta”. Recentemente Beppe Saronni, team manager dell’UAE Team Emirates, si è lamentato dei risultati ottenuti dai suoi corridori. Effettivamente dei nuovi arrivati solo Alexander Kristoff ha avuto qualche ‘acuto’, ma né Fabio Aru, né Daniel Martin hanno trionfato di recente. Il sardo però ha voglia di vincere il Giro d’Italia e di regalare la prima gioia stagionale a Saronni: “ho trovato un team e un manager come Beppe che credono in me al duecento per cento. Mi hanno messo a disposizione tutto quello di cui avevo bisogno, dai ritiri in altura ai materiali. L’inizio di stagione non è stato idilliaco, è vero. Abbiamo raccolto un decimo di quello che è nelle nostre possibilità, per un motivo o per un altro: arriviamo al Giro molto agguerriti. Mi è già successo, lo scorso anno all’Astana per esempio. Però, nonostante questo, non mi è stata messa la minima pressione. Ci sono tante aspettative, sì. Ma io sono il primo ad averle”.

Condividi