Damiano Caruso ha analizzato il percorso della quarta tappa del Giro d’Italia che partirà da Catania per raggiungere Caltagirone
Damiano Caruso non è stato selezionato dalla BMC per questa edizione del Giro d’Italia. Il corridore della squadra americana è nativo di Ragusa e ha incontrato alcuni suoi colleghi all’aeroporto di Catania. Il ciclista in questi giorni si è allenato sui Pirenei per scoprire le caratteristiche tecniche delle tappe che il Tour de France affronterà. Il Giro d’Italia, dopo la sosta, affronterà con molta curiosità le tre tappe sicule che partiranno da Catania e giorno dopo giorno raggiungere Messina. Damiano Caruso alla ‘rosea’ ha analizzato nel dettaglio la quarta tappa della corsa in rosa: “della Catania-Caltagirone conosco come le mie tasche gli ultimi 80 km, dallo sprint di Palazzolo Acreide fino al traguardo. Potrei pedalarci a occhi chiusi. Sarà una piccola classica, paragonabile alla Liegi. Anche per il panorama collinare che può ricordare quello delle Ardenne, in Belgio. L’altitudine è tra i 400 e gli 800 metri, si sale e si scende continuamente senza recupero. Il consiglio è mantenersi davanti, altrimenti spendi energie supplementari per risalire che ti mancheranno nel finale. Il traguardo nel cuore di Caltagirone è per corridori esplosivi, le pendenze toccano il 13%. Dal secondo traguardo volante, Monterosso Almo, fino a Vizzini è un continuo curvare. Molto stressante. Prima, Palazzolo Acreide è un punto spettacolare, da un lato si arriva a vedere la costa e dall’altro il Montelauro che sfiora i 1000 metri. La tappa è per le fughe di gente un po’ fuori classifica e a noi Bmc andrebbe bene perché abbiamo Dennis in rosa”.