Team Bahrain-Merida, i sassolini dalla scarpa dello Squalo: e menomale che doveva essere un “flop”…

SportFair

La scommessa di Nibali e l’affermazione del Team Bahrain-Merida: in pochi mesi è già diventato un top club del ciclismo internazionale, alla faccia degli scettici. Altro che flop…

E menomale che doveva essere un “flop”. Poco più di un anno fa quando il principe Nasser bin Hamad Al Khalifa presentava al mondo del ciclismo il nuovo Team Bahrain-Merida costruito con la regia di Vincenzo Nibali e del suo staff, da tutto l’ambiente arrivavano mugugni e sorrisetti ironici. Dominava l’ironia. “Doveva rimanere all’Astana” dicevano con convinzione tutti gli “addetti ai lavori“, quelli che molti chiamano “esperti“. Quelli che sanno tutto sui numeri, ma fosse per loro il mondo non cambierebbe mai. “Nibali sta facendo un azzardo“, ma adesso lo Squalo può togliersi tanti sassolini dalla scarpa. La scommessa l’ha vinta, e che quello del Team Bahrain-Merida era l’intuizione giusta su SportFair l’avevamo scritto in tempi non sospetti.

Il primo anno è stato straordinario. Adesso soltanto nei primissimi mesi della seconda stagione abbiamo un vero e proprio show: in tutte le principali corse ciclistiche la squadra araba è lì davanti, non solo con Nibali ma a prescindere dalla presenza e dalle ambizioni dello Squalo. E’ ormai tra i top club, e nessuno c’era riuscito così presto dalla formazione. Il mercato è stato azzeccato, e la prospettiva è rosea perchè è il club con più giovani sulla rampa di lancio.

E i risultati sono già straordinari. Nel primo scorcio di stagione abbiamo ammirato la storica vittoria di Nibali alla Milano-Sanremo, i piazzamenti nelle principali corse a tappe di primavera con Colbrelli 3° al Dubai Tour con una bellissima vittoria di tappa, Gorka Izagirre 3° alla Parigi-Nizza e al Tour of Oman, Ion Izagirre 3° al Giro dei Paesi Baschi, Pozzovivo 2° al Tour of the Alps. Nelle corse di un giorno il successo di Matej Mohoric al Gran Premio Industria e Artigianato, le spettacolari vittorie di tappa del giovanissimo Mark Padun al Tour of the Alps e di Bonifazio e Siutsou al Giro di Croatia, i risultati delle prime classiche stagionali con il terzo posto di Gasparotto all’Amstel Gold Race, il 2° posto di Colbrelli alla Fraccia del Barbante, il 3° posto sempre di Colbrelli alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e il 5° posto di Visconti alle Strade Bianche.

Ma c’è soprattutto un grande gruppo di ragazzi principalmente italiani che è una grande famiglia, che si diverte e che porta a casa i risultati in un ambiente sano all’insegna dei valori più nobili di questo sport leggendario. Così Nibali si sta divertendo e ha potuto pianificare la propria stagione ideale, Domenica sogna di trionfare alla Liegi-Bastogne-Liegi, poi andrà al Tour de France per sfidare Froome e bissare quattro anni dopo lo storico trionfo in giallo del 2014, infine punterà tutto sul Mondiale di Innsbruck per strappare a quel fenomeno di Sagan quella maglia iridata che lo slovacco non sveste da tre lunghissime stagioni.

Cosa succederà nei prossimi mesi lo scopriremo passo passo a suon di emozioni e adrenalina. Intanto c’è un dato di fatto: il Team Bahrain-Merida non è più quell’incognita che suscitava scetticismo. In pochissimo tempo s’è già affermata come una delle principali realtà del ciclismo internazionale, alla faccia dei profeti di sventura…

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