Parigi-Roubaix, Peter Sagan scherza sulla vittoria ottenuta: “chi beve alcol è alcolico. Io bevo Fanta e sono fantastico”

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Peter Sagan scherza sulla vittoria ottenuta alla Parigi-Roubaix, la classica francese, dopo aver duellato con Silvain Dillier dell’Ag2R La Mondiale

AFP PHOTO / JEFF PACHOUD LaPresse

Peter Sagan ha conquistato la 116ª edizione della Parigi-Roubaix con un numero straordinario. Il ciclista della Bora Hansgrohe, a 55 chilometri dal traguardo, ha staccato tutti e con grande disinvoltura si è involato sul traguardo di Roubaix insieme a Silvan Dillier dell’Ag2R La Mondiale (in fuga dal mattino). Il campione del mondo in carica nel velodromo francese ha duellato con lo svizzero e lo ha bruciato in volata. Grazie a questo successo Peter Sagan ha scritto una nuova pagina di ciclismo: è il primo campione del mondo a vincere la Parigi-Roubaix dal lontanissimo 1981 quando ci riuscì Bernard Hinault. Il ciclista della Bora Hansgrohe alla ‘rosea’ ha svelato a chi a dedicato la vittoria:

“questa Roubaix la voglio dedicare a mio figlio Marlon. Non avevo idea di che emozione fosse diventare papà. Se ci fa dormire? Dovrei controllare, è tanto che sono via da casa… ma lo vedo con il telefono. Ride sempre. Chi beve alcol è alcolico. Io bevo Fanta e sono fantastico. È stata anche la prima Roubaix in cui non mi è successo niente, né forature né cadute. Sono stanchissimo, ma contento”.

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Peter Sagan nelle prime fasi della Parigi-Roubaix è stato molto attento a non farsi staccare. Il ciclista della Bora Hansgrohe è riuscito a mantenere la calma e a dare il massimo nel finale. Il campione del mondo ha spiegato nel dettaglio la strategia usata per vincere la classica francese:

“no, non sono stato io a scegliere quel momento. È stato il momento a scegliere me. Ci aveva provato Van Avermaet un attimo prima, il gruppo si stava rompendo. Ho provato un attacco, non ci credevo neanche io, ma si sono aperti dietro e ho tirato dritto. Per la volata… sono entrato secondo nel velodromo e dunque in buona posizione. Avevo fiducia nello sprint, ma non puoi mai saperlo. Prima mi era venuto un accenno di crampi. Non l’ho sottovalutato (Dillier ndr). Gli andava bene quella situazione e io sono contento anche per lui, ha fatto un grande risultato”.

Tra i tre mondiali, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, Peter Sagan ha svelato a quale vittoria è più legato:

“non cambierei nessuna delle maglie arcobaleno con la Roubaix, ma resta una gara importantissima. Quella che ha più storia. Era un sogno come lo era il Fiandre, e lo erano i Mondiali. Adesso posso ritirarmi! Ehi, sto scherzando”.

 

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