MotoGp – Ippolito, la differenza tra Race Direction e FIM stewards e i rimproveri a Rossi e Marquez: “il post di Valentino sui social? Ecco cosa gli dico”

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Vito Ippolito sincero e senza peli sulla lingua: dalle precisazioni sui ruoli di Race Direction e FIM stewards ai comportamenti di Marquez e Rossi

La MotoGp torna grande protagonista! Dopo una settimana di stop i campioni delle due ruote tornano in pista e lo fanno sul circuito COTA di Austin. Impossibile dimenticare quanto accaduto in Argentina: la giuda spericolata e la ‘trasgressione’ di Marquez, insieme alle dichiarazioni post gara di Valentino Rossi, saranno sicuramente l’argomento più chiacchierato dei primi giorni, in particolar modo della giornata di domani dedicata agli incontri con la stampa. In attesa di scoprire cosa accadrà a partire da domani in terra texana, Vito Ippolito, che non parteciperà al weekend americano, intervistato dal Corriere dello Sport, ha svelato il suo parere, tra precisazioni e dispiaceri:

“non ci è piaciuto che Marc abbia detto che continuerà a guidare come ha sempre fatto, così come non ci è piaciuto quel post sui social di Valentino in cui ha scritto ‘una gara difficile distrutta da un pilota pericoloso‘ (QUI per l’articolo). Non bisogna fomentare gli animi dei tifosi. Si devono calmare tutti e due. Stiamo lavorando per perfezionare il codice, in modo da far sentire ai piloti che sopra di loro c’è una autorità. Non devono sentirsi abbandonati a loro stessi. Patente a punti? Sono stato io a battermi affinché fosse abolita, come ricorderete costò la partenza dall’ultima fila a Valencia a Rossi. Per un meccanismo automatico raggiunti i 4 punti fu costretto a pagare nell’ultima gara di campionato, la realtà è che sarebbe stato meglio dargli un ride through in Malesia. Quella norma deresponsabilizza il giudice con punizioni automatiche. Tipo la patente a punti automobilistica. Ma il nostro è uno sport, ed il giudice deve decidere caso per caso”.

Il presidente della FIM ha inoltre spiegato, a MotoGp.com, i cambiamenti effettuati dal 2015 ad oggi:

“In passato la Direzione Gara era responsabile sia dei giudizi sul comportamento in pista, sia delle altre decisioni da prendere durante la corsa. Abbiamo pensato che era meglio separare i due aspetti e oggi abbiamo due organi, la Race Direction affiancata al pannello di controllo composto dagli FIM stewards. Inoltre il modo di approcciare alla corsa è totalmente diverso tra i giudici e i membri della Direzione Gara con il ruolo dei primi focalizzato sul penalizzare i comportamenti ritenuti contro il regolamento. Abbiamo a disposizione circa venti giudici ma quelli scelti per il MotoGP sono pochi, i migliori. Uno di essi è permanente mentre gli altri sono a rotazione. Il vantaggio di avere due strutture separate è alleggerire la Direzione Gara, organo fondamentale per gestire i molteplici aspetti della competizione, dal lavoro sul giudizio e sulle penalità. Una divisione fondamentale, che dà anche maggior efficacia ai due organi”.

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