Vincenzo Nibali proverà a regalare un sogno a tutti gli italiani in Belgio: vincere la Liegi-Bastogne-Liegi, la classica delle Ardenne
Vincenzo Nibali domani proverà a regalare l’ennesimo sogno a tutti i fan italiani: conquistare la Liegi-Bastogne-Liegi, la ‘Doyenne’. La classica delle Ardenne è l’ultimo grande appuntamento del corridore della Bahrain Merida prima del Tour de France (lo Squalo infatti non correrà il Giro d’Italia per provare a conquistare la maglia gialla alla Grande Boucle e sfidare Chris Froome nella ‘sua corsa preferita’). In questa stagione Vincenzo Nibali ha strabiliato tutti con il trionfo alla Milano-Sanremo e alla Liegi-Bastogne-Liegi darà il 100% delle sue energie per alzare le braccia al cielo per primo. In molti proveranno a vincere la classica come Alejandro Valverde della Movistar, Julian Alaphilippe e Philippe Gilbert della Quick Step Floors. Il percorso della Liegi-Bastogne-Liegi è cambiato rispetto al 2017: sono state inserite due nuove cotes e gli organizzatori hanno trovato tratti di asfalto ancora più difficili rendendo la corsa ancora più complicata. Vincenzo Nibali alla vigilia della classica delle Ardenne alla ‘rosea’ ha analizzato il percorso:
“è una Liegi completamente nuova per me perché cambiano anche alcuni passaggi e la Roche si prende da un punto nuovo. O almeno non mi ricordo di averlo mai fatto. Mah, vedendola così sembra più adatta a corridori meno esplosivi. Quindi più simile alle mie caratteristiche. Però è sempre una gara di un giorno, ci sono corridori che arrivano molto preparati e che hanno questa corsa come unico obiettivo della stagione. Sarà una Liegi anomala perché il cambiamento di percorso la rende più dura. Bisognerà vedere anche come verrà interpretata. Poi c’è questo caldo tremendo, che in Belgio non s’è mai visto, ed è la prima volta che lo troviamo in stagione”.
Il capitano della Bahrain Merida ha svelato gli avversari principali per la Liegi-Bastogne-Liegi:
“Valverde può fare qualcosina in più di Alaphilippe. Poi ci sono attaccanti che possono partire da lontano, penso a Fuglsang, Kreuziger. Loro non aspettano il finale e sanno andare in fuga”.
Alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2005 Vincenzo Nibali, in sella alla Fassa Bortolo, ha chiuso in 113ª posizione. In tredici anni, il miglior risultato del messinese è stato nel 2012 con la divisa della Liquigas (secondo) e nel 2018 potrebbe conquistare la corsa belga. Il ciclista della Bahrain Merida ha ricordato l’esordio alla ‘Doyenne’:
“mi sono staccato sulla Haute-Levée e ho fatto una fatica che le orecchie mi strisciavano per terra. Saint Nicolas non finiva mai. Ultimo al traguardo a più di 17’. Ma avevo 20 anni, era la mia prima esperienza alle classiche, la mia prima volta in Belgio. “Feron” me l’aveva spiegata così bene, metro per metro, che me la ricordo ancora adesso. Grande motivatore e gestore perfetto della corsa dall’ammiraglia, capiva in anticipo quello che sarebbe successo. Leggeva il futuro. Peccato essere stato con lui solo un anno.
Vincenzo Nibali ha spiegato come si affronta una corsa difficile e dura come la Liegi-Bastogne-Liegi:
“è completamente differente rispetto a un grande giro. Serve inventiva, un colpo di genio, esperienza, oltre alla fortuna di trovare una giornata perfetta. Un grande giro è calcolo, stress. Qui attacchi, insegui, scatti. Ripeto: mi diverto. Io corro per questo”.