Fabio Aru racconta le emozioni provate nella quinta tappa della Tirreno-Adriatico, la frazione dedicata a Michele Scarponi
L’arrivo a Filottrano era atteso dal gruppo, dai tifosi, dagli addetti ai lavori. L’emozione l’ha fatta da padrone in una giornata che anche dal punto di vista tecnico era tutt’altro che banale. La frazione della Tirreno-Adriatico è stata molto elevata, nonostante le fatiche del giorno precedente e dal profilo altimetrico impegnativo. Vittoria di tappa per l’inglese Adam Yates della Mitchelton-Scott davanti al campione del mondo Peter Sagan della Bora-Hansgrohe e al nuovo leader della classifica generale Michal Kwiatkoswski del Team Sky. Fabio Aru ha forato due volte lungo il percorso, ma fortunatamente è riuscito a rientrare (con un notevole sforzo). Il ciclista dell’UAE Team Emirates (rispetto alle passate tappe) ha migliorato sensibilmente la prestazione fisica e non ha perso molti secondi dai big.
Oggi ci sarà una tappa per velocisti e domani la cronometro sarà fondamentale per la vittoria della maglia azzurra. Fabio Aru nella frazione di ieri ha rivissuto molti momenti importanti: il sardo era molto legato a Michele Scarponi e l’arrivo a Filottrano è stato pazzesco. Il ciclista dell’UAE Team Emirates ha spiegato quali sono state le sue sensazioni dopo l’arrivo a Filottrano:
“purtroppo ho forato due volte in momenti cruciali e rientrare in gruppo mi è costato diverse energie in queste tappe, con questi avversari, gli sforzi si pagano. Però ci sono anche alcune note positive come la crescita della condizione e il fatto di non aver perso, comunque troppo tempo, anzi direi che ero comunque lì. Tra l’altro è stata una giornata impegnativa anche dal punto di vista emotivo. Tornare a Filottrano, vedere le immagini di Michele ovunque mi ha provocato una serie di emozioni così difficili da spiegare. E’ stato quasi surreale”.