Morte Astori, Malagò in conferenza stampa: “nella vita non vale il ‘The show must go on’. Controlli? Ho parlato con alcuni medici e…”

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Il presidente del Coni Malagò ha parlato in conferenza stampa della decisione presa di rinviare l’intera giornata di serie A per la morte di Astori

Astori
LaPresse/Gerardo Cafaro

Una conferenza organizzata in fretta e furia per spiegare, ammesso che sia possibile, una giornata sconvolgente e tragica in cui Davide Astori se ne è andato. Il giocatore della Fiorentina è stato trovato morto nella sua camera d’albergo da un massaggiatore del club viola, preoccupatosi del ritardo del capitano alla colazione. Da quel momento in poi molte notizie si sono inseguite una dietro l’altra, fino alla conferenza stampa di Malagò, che ha spiegato tutto per filo e per segno:

“Davide Astori è patrimonio del mondo del calcio, giocatore della Nazionale e credo fosse doverosa la presenza di Fabbricini. Io ero verso le 10 stavo ad un incontro di lavoro, ha suonato il mio cellulare. Era Marco Brunelli, mi ha detto che era molto urgente. Mi ha detto che è morto Astori. Sono andati in camera a bussare perchè non scendeva e lo hanno trovato morto. Sono rimasto senza parole, ho pregato Brunelli di non esternare questa notizia perchè si aspettava che la Fiorentina si mettesse in contatto con la famiglia. Abbiamo aspettato un’ora e per rispetto della società, era giusto che loro facessero il primo comunicato. Nel frattempo stava per iniziare Genoa-Cagliari, come è uscita la notizia il Cagliari ha deciso di non scendere in campo. Mi sono messo in contatto con Giulini che mi ha ribadito questa situazione, ho contattato Preziosi che mi ha dato piena disponibilità così come Nicchi. Così abbiamo rinviato la partita. Poi mi arrivavano messaggi dei presidenti di società, di Tommasi che c’erano giocatori in altre squadre che manifestavano la medesima opinione di non voler giocare. Tra le società che manifestavano questo sentimento c’erano i giocatori dell’Inter, dicendo che due compagni come Borja Valero e Vecino avevano avuto un forte contraccolpo. Ho parlato con il capo della Polizia e avevo manifestato di rinviare tutta la giornata del campionato di serie A. Mi hanno ribadito di essere d’accordo, ho reso partecipe la Lega di voler rinviare le partite e così si è deciso. Sono vicino alla compagna Francesca che ha una bambina di due anni vittoria. Tutto il nostro mondo è profondamente colpito per quanto successo. La decisione è stata giusta, il calcio che io immagino è di valori ed ideali. Un calcio di rispetto dell’atleta e dell’uomo, ritengo che abbiamo fatto bene. Ho parlato con un medico molto qualificato, invito di non lasciarsi trasportare da nessuna strumentalizzazione. Nessun medico vi potrà mai dire che c’è un rimedio certo per una morte improvvisa. Ci sarà un’autopsia e si accerteranno le situazioni che sono state create. Domani ci sarà una riunione con i presidenti delle varie società, credo sia legittimo incontrarci per capire quando recuperare la giornata. Nella vita non penso valga il detto ‘the show must go on’ . Il calcio è lo sport più popolare, ma deve anche dare dei segnali in momenti come questi”.

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