Tiger Woods con i piedi per terra all’Arnold Palmer Invitational, torneo in programma dal 15-18 marzo ad Orlando in Florida
C’è grande attesa per la prestazione che offrirà Tiger Woods nell’Arnold Palmer Invitational (15-18 marzo), sul percorso del Bay Hill Club & Lodge, a Orlando in Florida, dove sarà in gara anche Francesco Molinari. Il suo secondo posto nel Valspar Championship, parecchi brani di gioco dei tempi migliori e qualche colpo che solo lui può fare hanno trascinato all’entusiasmo gli spettatori sul campo, ma hanno anche suscitato l’attenzione in tutto il mondo di quanti attendevano da tempo la sua rinascita dopo gli interventi alla schiena. E’ rimasta la sensazione che la vittoria, sfuggita per solo un colpo, sia stata solo rinviata e che il record assoluto di titoli di Sam Snead sul PGA Tour (82) ha poche probabilità di resistere con questo Tiger (79).
Entusiasmo sopra le righe
Questo dato è forse un dettaglio, perché la verità è che esistono due tipi di golf: quello con Woods e quello senza. Il primo è una sorta di fenomeno sociale, capace di smuovere entusiasmi sopra le righe, promuovere il golf in varie forme, dal semplice aspetto dell’emulazione e del richiamo ai giovani all’interesse degli sponsor e della TV, dove gli indici d’ascolto con Tiger in campo sono altra cosa. Che sia il pubblico a credere in un successo di Woods a Orlando è fisiologico, ma se si associa anche una buona parte degli addetti ai lavori la cosa assume aspetto diverso, anche se poi ci saranno 72 buche di mezzo. Nel Valspar Tiger ha avuto un rendimento di livello in ogni parte del percorso, è stato continuo, dopo cinque anni ha realizzato tutti e quattro gli score sotto par e non è andato a segno solo perché nella giornata finale il gioco di ferri è stato meno brillante e questo lo ha costretto più volte a lunghi putt con un rendimento inferiore sui green. In sostanza una questione di ritocchi da campo pratica.
Woods con i piedi in terra – Di fronte a tanto entusiasmo Woods, però, sta con i piedi in terra.
“vincere qui? Averlo già fatto otto volte non significa che domenica arriverò a nove. Devo continuare a fare ancora molto lavoro. Nel Valspar ero a un passo dal titolo, ma nel giro finale non ‘sentivo’ i ferri ed è stato determinante. La mia prestazione ha evidenziato che continuo a migliorare, che ho sempre maggiore padronanza del mio fisico, che comprendo ancor di più come muovermi nella maniera giusta. I miei problemi passati si evidenziavano in particolare nel gioco corto. Mi era difficile chinarmi e avevo alla schiena dolori lancinanti. Sono entusiasta soprattutto nel vedere come procede bene il lavoro fatto. Questa è la cosa importante. Mi godo il momento, mi diverto e non faccio programmi. MI alleno in maniera diversa, tenendo conto che l’età aumenta. Mi preoccupo soprattutto di star bene anche il giorno dopo, e ora sto operando perché l’orizzonte, in tal senso, si allarghi a una settimana, a un mese e a una stagione. Un evento in cui vorrei tornare a vincere? Sicuramente al Masters. Per me ha un fascino particolare insieme a ricordi indelebili”.
I numeri
Tiger ha disputato l’Arnold Palmer 17 volte, come detto con otto vittorie, quattro consecutive dal 2000 al 2003, poi due doppiette 2008-2009 e 2012-2013. E’ uscito al taglio una sola volta, da dilettante (1994), ha realizzato quale miglior punteggio un 269 (-19) nel 2003, ha quali score più bassi tre 64 (-7) e come peggiore un 77 (+5, 1998). E’ il 40” anno consecutivo che il torneo si disputa al Bay Hill C&L e dal 2007 è stato dedicato ad Arnold Palmer. Difende il titolo l’australiano Marc Leishman.
Molinari cerca la miglior forma
“spero in una settimana di progressi”
Francesco Molinari ha scritto in un tweet. E’ stato piuttosto alterno in questa prima parte di stagione con un taglio subito e tre piazzamenti tra il 25° e il 45° posto in quattro gare. Obiettivo arrivare nelle migliori condizioni possibili al Masters (5-8 maggio, Augusta).
WOODS ED ELS CAPITANI NELLA PROSSIMA PRESIDENT’S CUP
Tiger Woods, per la squadra statunitense, ed il sudafricano Ernie Els, per l’International Team, sono stati nominati capitani per la prossima edizione della President’s Cup che si terrà nel 2019 al Royal Melbourne Golf Course, a Melbourne in Australia. Entrambi ricopriranno la carica per la prima volta, ma tutte e due sono stati vice capitani nel 2017. Woods è il capitano statunitense più giovane nella storia della manifestazione e resta, comunque, un po’ difficile pensarlo nelle vesti di solo condottiero se continua a giocare in questo modo. La sfida, sul modello Ryder Cup, si svolge tra una selezione di giocatori americani e del resto del mondo ad esclusione degli europei. Sarà la 13ª edizione dell’evento che ha bilancio nettamente favorevole agli statunitensi con dieci vittorie, un pari e una sconfitta. Peraltro l’unico pareggio è datato 2003 e ne furono protagonisti proprio Woods ed Els. Dovevano disputare il playoff per designare la squadra vincitrice, ma fu interrotto per l’oscurità e poiché tutti dovevano partire da George (Sudafrica) per altri impegni di gioco, si decise di decretare la parità.