Kobe Bryant ha commentato con la sua solita schiettezza la possibilità di dover fare lavoro da ‘reclutatore’ di top player per i Lakers
Passato l’All-Star Game, la concentrazione del mondo NBA si sposta sulla seconda metà della stagione, quella che porta alla postseason e all’estate. I mesi caldi dell’anno per l’NBA sono sinonimo di mercato. In estate infatti diversi free agent del calibro di LeBron James, Paul George, Chris Paul, DeMarcus Cousins e chi più ne ha più ne metta, potrebbero cambiare squadra. I Lakers si sono mossi in anticipo liberando lo spazio salariale per firmare due big al massimo consentito, costituendo un roster eccezionale con due stelle da aggiungere ai vari Ingram, Kuzma e Ball. Non è un mistero che nel mirino dei Lakers siano finiti due dei protagonisti dell’All-Star Game appena concluso e giocato allo Staples Center: l’MVP della serata LeBron James, e la stella dei Thunder Paul George. Entrambi hanno commentato più volte l’ipotesi di trasferirsi a Los Angeles, senza mai prendere però una decisione netta al riguardo. In estate potrebbe servire un corteggiamento speciale, da parte di chi conosce bene l’ambiente Lakers: un certo Kobe Bryant magari. Il ‘Black Mamba’, ai microfoni di ESPN, si è chiamato subito fuori dalla questione. I Lakers non hanno bisogno che lui recluti qualcuno in quanto chi non “è convinto” di indossare la maglia purple & gold semplicemente non è l’uomo giusto per la franchigia:
“di magico in questa franchigia c’è il fatto che non c’è bisogno di me per reclutare giocatori di talenti durante la offseason. I giocatori devono essere sicuri del fatto che giocare a Los Angeles porta dietro di sé pressioni particolari che puoi provare solo ai Lakers. Che tipo di pressione? Quella di seguire i passi fatti da Magic, i miei, la dinastia che abbiamo avuto qui a Los Angeles. Serve una persona speciale per prendere il nostro posto con questo ruolo. Se io dovessi andare e provare a convincere qualcuno a giocare per i Lakers, non sarebbe quello giusto per giocare in questa franchigia. Quando giochi a Los Angeles conta solo vincere, la cosa più importante è vincere campionati. Non interessa a nessuno niente altro. Non devono piacerti tutti i tuoi compagni di squadra, devi allenarti duramente, devi focalizzarti solo sulla vittoria”