Bonucci: “inizio al Milan come a Cardiff”. Clamorosa ammissione sull’intervallo della finale di Champions persa dalla Juventus

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Bonucci torna a parlare dei suoi primi mesi difficili al Milan, esalta Gattuso e svela un retroscena sull’intervallo della finale di Cardiff tra Juventus e Real Madrid

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Bonucci – Spada/LaPresse

Un avvio difficile, un percorso in crescendo, adesso un ruolo da leader a trascinare il gruppo rossonero rigenerato dalla cura Gattuso. Leonardo Bonucci, intervenuto alla trasmissione radiofonica “105 Mi Casa” su Radio 105 ha affrontato diversi temi, tornando anche sull’intervallo della finale di Cardiff persa dalla Juventus contro il Real Madrid:

“Venire al Milan è stata una scelta difficile perché mi ero abituato a certi standard, anche all’Europa importante. Fare un passo indietro era difficile ma il Milan mi ha convinto subito col progetto e con l’entusiasmo, che ora stiamo ritrovando. Ora c’è l’opportunità di arrivare in fondo in due competizioni, sono convinto che possiamo dire la nostra e tenere viva la mia fame di vittoria”.

“Al Milan come a Cardiff”

Ho avuto pochi momenti in carriera di crisi. Ma quando è successo, è perché i singoli non si aiutavano come dopo la finale col Barcellona con la Juventus ed è quello che è successo al Milan. Tanti volti nuovi ed è difficile rendere subito. Ci è voluto tempo, poi il mister è stato fondamentale dandoci autostima e sicurezza quando è arrivato. La finale di Cardiff contro il Real Madrid? Non ci siamo aiutati tra di noi, cosi come è successo al Milan nelle prime partite. Ci abbiamo messo un po’ di tempo per conoscerci e in questo Gattuso è stato fondamentale. Ha creduto in noi. La fiducia che abbiamo nei compagni è cruciale per uscire da momenti difficili. Scendiamo in campo per vincere ora, non per non perdere. E cambia tutto, poi la parola perdere non la voglio proprio più sentire in carriera”.

“Gattuso impressionante”

“Gattuso è il primo ad allenarsi a Milanello. Impressiona per quanta carica trasmette, credo di non aver mai visto nulla di simile in nessun altro allenatore. Poi ha la famosa cinquina…”

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