Kyrie Irving ha parlato del suo addio ai Cleveland Cavaliers, delle sue chance di diventare MVP e di ciò che ha imparato da LeBron James
La scorsa estate ha lasciato i Cleveland Cavaliers, squadra che lo ha fatto diventare una delle stelle più brillanti del firmamento NBA, ma Kyrie Irving non ha mai smesso di brillare. Anche da solo. Esatto, senza LeBron James il giovane Kyrie era chiamato ad una prova di maturità: riuscirà ad essere l’uomo franchigia e il leader dei Celtics? La risposta è stata, è e sarà affermativa. Staccandosi da LeBron James, con tutti i pro e i contro del caso, il playmaker dei Celtics è finalmente maturato. In una recente intevista riportata da ‘La Gazzetta dello Sport’, Irving, ha parlato a 360 gradi del titolo MVP, di cosa voglia dire giocare per la squadra e di cosa ha imparato da LeBron James:
“io MVP? Chiunque sogna di essere considerato il migliore. Se la tua squadra non vince, però, non hai speranza di essere mvp. Per questo ho messo i successi di squadra davanti a tutto. Non è stato sempre così per me, ma crescendo in Nba capisci che devi sempre capire qual è la cosa migliore per il gruppo: per poter essere un leader non devi essere egoista. Se l’ho imparato da LeBron? No, da lui ho imparato a gestire le aspettative, sia quelle che ti crei che quelle della tua squadra. Non vieni considerato un giocatore franchigia dall’oggi al domani, solo perché dici di esserlo: è un continuo processo di apprendimento che devi fare tuo. LeBron si è guadagnato il titolo di ‘Re di Cleveland’, poi l’ha mantenuto riuscendo sempre ad essere all’altezza delle aspettative. Lo ammiro per questo. Io però non voglio essere chiamato nè ‘Re di Boston’ nè in nessun modo: chiamatemi semplicemente Kyrie”.