“Caro Buffon ti scrivo”, lettera (a cuore aperto) di un… ‘italiano’: ecco perché siamo tutti un po’ Gigi

SportFair

Nel giorno dei 40 anni di Gigi Buffon abbiamo voluto pubblicare una lettera particolare scritta da un nostro lettore. Il buon compleanno a cuore aperto di un… italiano

Tra i tanti messaggi per il compleanno di Gigi Buffon, abbiamo ricevuto anche questa lettera scritta da un ‘italiano’. Il perché della particolare firma è davvero singolare e tutto da scoprire… Pubblichiamo e riceviamo.

Buffon – LaPresse/Garbuio Paola

“40 anni Gigi, siamo invecchiati insieme sai? Tu ovviamente nemmeno mi conosci, io invece ho iniziato ad ammirarti ragazzino. Ho abbastanza anni (meno di te, però eh) per ricordarmi quando appena 17enne fermasti il Milan di Capello, con Weah e Roberto Baggio in campo. Era il tuo esordio in Serie A, in quella gara facesti il fenomeno. Come d’altronde il 99% delle altre gare che hai disputato. E ne hai giocare tante Gigi in oltre 20 anni di carriera, eccome se lo hai fatto. Ti ho ammirato tanto, sai? Eppure Gigi, ti dirò di più: io juventino non lo sono mai stato, anzi… Eppure per te ho avuto sempre un occhio di riguardo, un debole lo ammetto. Tu – come mi è successo solo con Totti, Maldini, Zanetti, Del Piero e nessun altro – sei sempre riuscito a superare il concetto di maglia, di fede.

Buffon – LaPresse/Marco Alpozzi

Non ti dico per quale squadra tifo, cambierebbe poco o nulla, ma ti confesso che ho sognato mille notti di vederti difendere la ‘mia’ porta, vederti volare da un palo all’altro: pensavo quasi di essere riuscito a coronare il mio sogno nell’estate del 2006, quando tu, Gigi, ti sei dimostrato fenomeno anche fuori dal rettangolo di gioco. Sei sceso di categoria, in Serie B (tu, Gigi!) per amore di quei colori bianconeri che ormai hai nel sangue. Ti volevo nella ‘mia’ squadra, eppure dentro di me ti stimavo per quello che avevi appena fatto. Amore dimostrato coi fatti, roba rara Gigi. Quell’estate poi sono riuscito addirittura ad amarti: perchè sì Cannavaro, sì Grosso, sì Andrea Pirlo e Rino Gattuso, ma, Gigi, in Germania sei stato immenso. Un muro insormontabile. Chiedevo gli occhi e mi affidavo (io, come tutto il resto d’Italia) a te. Quante ne hai parate…

LaPresse/Spada

E’ vero che ne hai ‘combinate’ anche tu di cavolate, più fuori che dentro il campo – lì sei sempre stato il migliore – qualche dichiarazione da evitare, qualche uscita a vuoto che ha scatenato polemiche e bufere: eppure Gigi, forse anche per questo sei sempre stato un esempio. Niente mito perfetto e infallibile, ma supereroe che una volta tolto il mantello commetteva errori esattamente come noi comuni mortali. Ti guardo oggi Gigi e penso a quelle lacrime dopo la disfatta con la Svezia: quell’immagine rappresenta il volto di un popolo intero. C’era qualcosa di ognuno di noi nel dolore impresso sul tuo viso quando hai capito che la Russia per noi sarebbe stato solo un miraggio. Ecco perché Gigi, in questa mia lettera d’auguri, ho preferito firmarmi un ‘italiano’ e non uno juventino, un milanista, un romanista, interista e così via. Perché con te, Gigi, tutto questo non ha senso. Tu sei andato oltre, tu sei di tutti noi”.

Buon compleanno fenomeno, buon compleanno Gigi.

Un ‘italiano’.

Condividi