La Juventus strappa un successo complicato nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Atalanta: la nebbia però non maschera tutti i problemi dei bianconeri
Fitta nebbia su Bergamo, visibilità ridotta ma allo stadio Atleti Azzurri d’Italia si gioca ugualmente. In scena Atalanta-Juventus, semifinale d’andata di Coppa Italia. Nessun turnover per Allegri che, costretto un po’ per la rosa corta, un po’ per l’importanza della competizione (la Juve vanta 12 Coppe Italia in bacheca e vince il trofeo da 3 edizioni di fila) è costretto a schierare quasi tutti i titolari. Di fronte un’Atalanta che si conferma una delle realtà più belle del nostro calcio, giocando una partita coraggiosa, offensiva e soprattutto rispettosa di un impegno che, qualche anno fa, sarebbe stato snobbato da una squadra che, con l’Europa League alle porte, non ha l’organico per giocare 3 competizioni (e forse nemmeno due…). La filosofia di Gasperini sta tutta in queste 3 caratteristiche. Per quanto riguarda i giudizi espressi da quanto visto in campo, la Juventus conferma un trend tanto, incredibilmente, decisivo, quanto allarmante. I ragazzi di Allegri partono fortissimo, quasi consapevoli di avere una riserva di energie molto limitata (come già accaduto con Genoa e Chievo), trovano il vantaggio al terzo minuto con Higuain e si spengono alla distanza, pur riuscendo a difendere il vantaggio fino alla fine.
Il secondo tempo della Juventus è però allarmante. Nella ripresa i ragazzi di Allegri scompaiono e non è solo colpa della nebbia. L’Atalanta è in condizione fisica smagliante, non demorde e non tira il fiato pensando ai prossimi impegni di campionato, lotta a viso aperto, impone il suo gioco e costringe i bianconeri a rintanarsi, sulle gambe, nella propria metà campo. Tutte le difficoltà della Juventus vengono fuori nel gioco ‘palla lunga ad Higuain e rifiatare‘. La solidità difensiva e l’esperienza nella gestione del cronometro permettono alla ‘Vecchia Signora’ di evitare il peggio, ma se la Juventus torna a casa con una vittoria quest’oggi è unicamente merito di Buffon. Nelle difficoltà viene fuori il talento dei singoli e il neo 40enne portiere bianconero salva i campioni d’Italia in due occasioni: la prima, nel primo tempo, neutralizzando il rigore del Papu Gomez; la seconda nel finale con una splendida parata ‘a faccia avanti’ su Ilicic. L’Atalanta esce sconfitta ma con la sensazione di potersela giocare, quando è in serata, con chiunque. La Juventus esce dal campo con una vittorma, ma con la sensazione di fare una tremenda fatica nell’arco dei secondi 45 minuti di gioco. Come con il Cagliari, il Genoa e il Chievo, è apparso chiaro anche oggi, nonostante la nebbia…