Chris Froome è risultato positivo al doping. Il ciclista potrebbe andare incontro ad una pesante squalifica: ecco i due possibili scenari
Il mondo del ciclismo si è svegliato quest’oggi con una notizia pazzesca: Chris Froome è risultato positivo al doping. Il test che ha ‘incastrato’ Froome si sarebbe svolto al termine della 18ª tappa della Vuelta di Spagna, quella con traguardo a Santo Toribio de Liebana, nella quale il ciclista britannico si classificò 23° ma riuscì a recuperare una parte dei 42 secondi guadagnati da Nibali il giorno precedente. La sostanza proibita assunta dal 4 volte vincitore del Tour de France è il ‘salbutamolo‘, un broncodilatatore che Froome utilizzerebbe ad uso terapeutico per curare l’asma. L’UCI, già a conoscenza dell’uso del farmaco, non ha sospeso Froome (in possesso di TUE per poter assumere la sostanza) proprio per questo motivo. La concentrazione del salbutamolo nelle urine di Froome è però superiore al limite consentito di 1000 nanogrammi. Per la stella del Team Sky potrebbe profilarsi un’importante squalifica all’orizzonte. Prendendo le basi da due noti casi del ciclismo italiano, quelli di Ulissi e Petacchi, squalificati in circostanze simile rispettivamente per 9 mesi e un anno, proviamo a delineare i due scenari ai quali Froome potrebbe andare incontro.
Nel caso in cui la squalifica sia ‘retroattiva‘, ovvero che vada a punire unicamente il periodo relativo alla Vuelta di Spagna (o comunque un lasso di tempo passato), Froome verrebbe privato della vittoria della corsa iberica che andrebbe a Vincenzo Nibali. Un successo ‘a metà’, in quanto non guadagnato sul campo, ma che comunque renderebbe giustizia, almeno in parte, allo “Squalo dello Stretto”. Se invece la squalifica dovesse prevedere anche una pena futura, Froome potrebbe andare incontro ad una lunga sospensione. Se prendiamo come esempio il caso di Diego Ulissi, quello dei due sopracitati che è stato punito con una sanzione più leggera, Froome dovrebbe scontare circa 9 mesi di squalifica nei quali salterebbe non solo il Tour de France e il Giro d’Italia (al quale si è iscritto a sorpresa pochi giorni fa), rinunciando alla possibilità di firmare la storica accoppiata, ma anche la Vuelta di Spagna.