Vincenzo Nibali analizza la sua stagione con la Bahrain Merida e sogna di vincere la Liegi-Bastogne-Liegi, la decana delle classiche
Vincenzo Nibali inizierà la sua stagione alla Vuelta a San Juan che si disputerà a febbraio. Il 2018 del capitano della Bahrain Merida sarà ricca di grandi corse di un giorno. Infatti il messinese ha intenzione di vincere il maggior numero di classiche d’inizio stagione per affrontare al meglio il Tour de France. La seconda parte dell’anno per Vincenzo Nibali sarà invece concentrata sulla preparazione del Campionato del Mondo che si disputerà ad Innsbruck. Qualche mese fa Vincenzo Nibali ha rimosso l’osteosintesi della clavicola sinistra causata dalla caduta durante la prova in linea di Rio de Janeiro. Il ciclista della Bahrain Merida ha raccontato come sta, come riportato da Tuttobici:
“mi ha operato il professor Claudio Castelli, direttore del Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mentre il professor Antonino Cassisi, Responsabile del Dipartimento di Chirurgia Maxillofacciale si è occupato della parte ricostruttiva estetica. È andato tutto molto bene: ora sono pronto per una nuova stagione”.
In questa stagione Vincenzo Nibali ha vinto meritatamente al Lombardia. Per la Bahrain Merida questo trionfo vale molto perchè la Classica delle Foglie morte è molto ambita tra i corridori. Il messinese ha ricordato la corsa:
“una bellissima vittoria, forse ancora più bella della prima che io già consideravo qualcosa di speciale. Quel tracciato, quell’arrivo a Como io lo trovo spettacolare, troppo bello. Me ne innamorai qualche anno fa, quando a vincere su quello stesso traguardo fu Paolo Bettini. Eravamo ai piedi del Ghisallo, io ero al fianco di Paolo, ad un certo punto si toglie la maglia iridata a maniche lunghe e mi dice: “Vincenzo, questa è tua”. La conservo ancora tra le cose più care che ho. Un gesto bellissimo, in una corsa che per quanto mi riguarda non ha eguali. Corsa durissima, selettiva come poche, con un finale di una bellezza pazzesca. Quest’anno stavo davvero bene, e ho vinto alla grandissima, molto meglio di due anni fa. E pensare che ho temuto di non correrlo quel Lombardia. Nella notte tra giovedì e venerdì sono stato poco bene. Problemi gastroenterici. Mi dico: sono fritto. Per avere quei tipi di disturbi basta davvero poco. Basta mangiare della verdura non lavata benissimo, chissà cosa mi è successo. So solo che ho chiamato il mio staff medico e con un disinfettante sono tornato a posto. Al sabato ho corso davvero un grande Lombardia. E poi mi è piaciuto un sacco per la tantissima gente che era scesa in strada. Anche l’ultimo chilometro me lo sono goduto come poche altre volte. Mi è venuto spontaneo chiamare gli applausi dei tifosi che erano lì ad incoraggiarmi. Mi sono sentito per un attimo davvero una rockstar, mi sono proprio divertito”.
La prossima stagione Vincenzo Nibali si dedicherà alle classiche. Infatti il capitano della Bahrain Merida ha deciso di non correre il Giro d’Italia e di provare a vincere il Tour de France, la Vuelta di Spagna e soprattutto il Mondiale di Innsbruck. Oltre a queste importanti grandi corse, il corridore messinese ha intenzione di vincere la Liegi-Bastogne-Liegi. Vincenzo Nibali ha spiegato i motivi di questa scelta:
“è una classica che mi si addice molto e che mi piace parecchio. Ci sono arrivato molto vicino nel 2012, anno in cui decisi di non correre il Giro e quindi di puntare sulla Doyenne. Quel secondo posto alle spalle di Igliskiy non mi è proprio andato giù, però dobbiamo decidere i programmi, valutare tutto con calma. È un mondiale che mi solletica, che si addice molto a me, anche se non deve diventare un’ossessione: è un mondiale che piace a me, ma anche a tanti passisti scalatori come il sottoscritto, da Froome a Quintana, da Uran ad Aru, tanto per fare qualche nome. E l’idea che mi sono fatto è che la Vuelta sarà un passaggio importante. Bisogna però valutare bene tutti e tre i percorsi dei Grandi Giri e fare delle scelte, anche dolorose”.
Al Giro d’Italia, Vincenzo Nibali ha agguantato il terzo posto dietro Nairo Quintana e Tom Dumoulin. La corsa in rosa del centenario è stata molto difficile a causa delle montagne e delle cronometro. Nella tappa dello Stelvio però il capitano della Bahrain Merida non ha colto la crisi di Dumoulin e ha perso la possibilità di attaccarlo. Il corridore ha analizzato quella tappa:
“con il senno di poi dico che abbiamo perso davvero una grande occasione, ma non è stato un problema di “fair play” come qualcuno ha ipotizzato o pensato, ma semplicemente di sorpresa. Nel senso che una cosa del genere non ce l’aspettavamo assolutamente e non siamo stati sufficientemente reattivi e di conseguenza cattivi”.
“in corsa si è avversari, ma ci stimiamo e spesso ci confrontiamo. Dopo il Lombardia ci siamo anche visti per una cena con i compagni di allenamento. Una bella cena alla Pasticceria Bacilieri di Marchirolo, in Valganna, poco distante da Varese. Con me e Fabio c’erano anche Antonio (Nibali, ndr), Pozzovivo, Gasparotto, Cataldo, Orrico e Chirico. Del gruppo mancava il solo Ulissi, che in quei giorni era al Giro di Turchia (poi vinto dal toscano, ndr). Marco Bacilieri ha preparato una bellissima torta con la mia vittoria al Lombardia e quella di Fabio Aru al Tour. Ognuno dei due ha tagliato la propria foto e ha mangiato – con gusto – la parte dell’altro”.