Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Vincenzo Nibali ha parlato del suo programma 2018 e dell’ipotesi ritiro, sottolineando che potrebbe avvenire nel 2020
Mancava solo l’ufficialità, Vincenzo Nibali ha deciso di darla in prima persona, sottolineando dal ritiro di Hvar della Bahrain-Merida la sua volontà di partecipare al Tour de France e saltare il Giro d’Italia. Una decisione difficile e complicata, dettata sia dalle caratteristiche del percorso della Grande Boucle, sia dalla volontà del corridore siciliano di prepararsi al meglio per il Mondiale di Innsbruck. Un programma dettagliato e preciso, in cui Nibali non ha nessuna intenzione di mostrarsi… imbattibile, come sottolinea nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport:
“Non mi piacerebbe per niente essere imbattibile. Non è una mia aspirazione. Le sfide, sportive e non, si vincono e si perdono. Nella mia carriera tante volte le ho prese, tante le ho date. È così che deve essere. Il Giro? Non è mai facile rinunciarci. E si ritorna in Sicilia, dopo l’esperienza di quest’anno quando l’arrivo di Messina, la mia città, era pieno di gente quasi come a Sheffield al Tour 2014. Ma per il 2018 i piani sono diversi. Se ne era cominciato a parlare già alla fine del 2016. Il percorso del Tour mi è piaciuto molto. Il pavé avrà un ruolo importante, specie se pioverà. È un punto strategico. Ma in generale ho la sensazione che il tracciato sia stato disegnato per i corridori del mio genere. Non posso sapere come andrà. E proclami mai ne ho fatti, mai ne farò. Le prestazioni del 2017 mi incoraggiano. Non ho vinto né Giro né Vuelta, ma l’annata è stata molto bella. Sono andato forte”.
La Bahrain Merida è stata una scommessa vinta guardando poi il percorso compiuto da Nibali, a sottolinearlo è lo stesso corridore siciliano:
“Lo scetticismo c’era in chi non sapeva bene le cose e non ci credeva. Io non ero scettico, conoscevo bene la situazione. E sono contento, iniziare da zero non era facile e come prima stagione abbiamo avuto diversi infortuni ma cresceremo. C’è stato un momento in cui mi ero molto avvicinato al gruppo Sky, poi non sono più stato cercato e si sono affermati con Wiggins e Froome. Ho seguito un’altra strada, il resto sono solo supposizioni. Antipatia nei loro confronti? No. È il modo di fare che può dare un po’ fastidio. Un po’… altezzoso. Noi siamo forti, gli altri non sono nessuno. Si può dire? Questo si percepisce, poi magari se lo dico io fa più rumore. Froome? Potremmo stare a parlarne una giornata intera, io posso ripetere che spero si risolva tutto per il meglio. Quella decisione di qualche anno fa non la rimpiango”.
Nibali infine sa bene che si avvicina la fine della sua carriera, un obiettivo però lo Squalo dello Stretto ce l’ha eccome:
“La mia carriera comincia a essere lunga, ma ho avuto la fortuna di trovare persone che non mi hanno logorato nei primi anni. Poi, tutti vorremmo continuare ad andare forte come fa Valverde. Non saprei bene, un paio d’anni però credo di sì. Ho cominciato a guardare con curiosità le notizie sul percorso olimpico di Tokyo e sembrano interessanti. Vincere l’oro e ritirarmi? Stiamo parlando del 2020. È lontano, ma perché no…”.