Ciclismo, Davide Cassani pretende risposte dagli azzurri: “ecco cosa mi aspetto nel 2018”

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Davide Cassani vuole concentrazione dagli azzurri in tutte le corse World Tour della prossima stagione

davide cassani
Daniele Leone/LaPresse

Tra quasi due settimane inizierà la nuova stagione ciclistica. Al Tour Down Under le squadre inizieranno a darsi battaglia per aggiudicarsi la classifica generale. I corridori utilizzeranno la corsa australiana per iniziare il rodaggio delle gambe e iniziare bene la stagione. Il Tour Down Under è molto importante per iniziare a rompere il ghiaccio in vista delle corse di inizio febbraio. Nel 2018 le squadre perderanno un corridore a causa della nuova regola imposta dall’UCI. Davide Cassani ha analizzato questo importante aspetto, come riportato dal Corriere dello Sport:

“in teoria le corse potrebbero risultare più: aperte, con un uomo in meno a disposizione degli squadroni. Ma è tutto da vedere. Penso che i vantaggi ci siano soprattutto sotto il pro?lo della sicurezza, perché le strade non sono più quelle di venti o trent’anni fa, e in questo senso qualche miglioramento me lo aspetto. Tutto andrà valutato alla prova pratica”.

La seconda parte del 2017 ha visto molti italiani vincere importanti corse. Matteo Trentin alla Vuelta di Spagna ha vinto molte tappe, Elia Viviani e Diego Ulissi hanno conquistato alcune classiche, mentre Fabio Aru e Vincenzo Nibali hanno dimostrato di essere ancora una volta i migliori corridori italiani in attività. Per quanto riguarda le sorprese, Marco Canola della NIPPO Vini Fantini Europa Ovini è tornato ad alti livelli, Gianni Moscon e Davide Villella sono ottimi corridori per il futuro. Davide Cassani ha intenzione di vedere tutti gli azzurri al top della forma sin dall’inizio della stagione:

“mi aspetto molto da questo 2018. Mi aspetto che i risultati ottenuti dai nostri corridori nella seconda parte del 2017 vengano confermati. Vorrei vedere ?nalmente un italiano rivincere una classica monumento nella prima parte dell’anno, manca da troppo tempo. Va meglio di quello che pensiamo: quest’anno abbiamo avuto 15 italiani fra i primi 100 del mondo, siamo secondi al mondo nella classi?ca per nazioni e abbiamo il maggior numero di corridori nel World Tour. Certo, mi piacerebbe che ci fosse anche una squadra italiana, ma cerchiamo di mantenere quest’ossatura, di consolidare le Professional e non dimentichiamo che molti bravi tecnici sono italiani, La nostra scuola si esporta ancora. Mi aspetto molto da Trentin, da Viviani e da Colbrelli. Moscon ha fatto vedere di essere già forte. E poi non si parla abbastanza di Bonifazio, cosi come di Villella e di Formolo io li aspetto. Senza dimenticare Nizzolo e Felline, che hanno bisogno soltanto di un po’ di fortuna. Tengo per ultimi Nibali e Aru, che devono solo confermarsi. E a ?ne anno li vedremo al Mondiale, dove andremo con fondate speranze”.

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